“Siate curiosi, siate folli” è questa la filosofia di vita che Steve Jobs ha intenzione di insegnare in una serie di tre storie che riguardano la sua vita.
Nell’intervista apparsa sull’Espresso, il CEO Apple parte dalla sua infanzia raccontando della sua adozione da parte di una famiglia che ha sopportato molti sacrifici per mandarlo all’università, per poi passare dall’abbandono degli studi e la fondazione di Apple. Zio Steve racconta anche del suo licenziamento quando aveva 30 anni e del cancro al pancreas che ha rischiato di finirlo per sempre.
“Dopo 10 anni è possibile unire i puntini e capire i fallimenti che ci hanno colpito“, dichiara Steve, e racconta di quella volta che per mangiare era costretto a raccogliere bottiglie per strada e del corso di calligrafia seguito solo perchè gli piaceva. Lo stesso corso che gli è servito per costruire il primo Mac e migliorare l’interfaccia grafica che sarebbe diventata pietra miliare per tutti gli altri computer.
Vivere ogni giorno come fosse l’ultimo aiuta a liberarsi dai dogmi, dalle costrizioni che ci imponiamo temendo il giudizio degli altri. Vivete con curiosità, siate folli.
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