In due anni di esclusività, l’operatore americano At&T ha tratto molti benefici dalla vendita dell’iPhone: la società ha in attivo 10 milioni di sottoscrizioni per l’acquisto del telefono di Apple, di cui il 40% da parte di nuovi clienti. Questo si traduce con un aumento del 5% degli abbonati e del 6% dei ricaricabili. Considerando che l’utente medio possessore di iPhone spende di più, il fatturato ne ha tratto giovamento.
Ora, però, quella fetta è stata conquistata. In qualche modo la società li ha già convinti e fidelizzati per ricevere almeno 2.000 $ in due anni di abbonamento. A cosa serve restare sotto il cappello dell’esclusività?
Secondo Mike McCormack, analista della banca J.P. Morgan, l’esclusività molto presto non servirà a molto e terminali di fascia medio/bassa potrebbero eguagliare senza problemi lo stesso fatturato generato dai clienti iPhone con il vantaggio di non vedere la rete dati, a cui l’operatore fa accedere senza limiti, affaticata e bisognosa di investimenti di potenziamento. Chissà cosa ne penserà At&T in proposito.
[via WSJ]