
Vi ricordate quando ho scritto che le notizie su presunti abusi in Foxconn sembravano solo una speculazione giornalistica? Il tutto si è dimostrato durante la protesta organizzata da Change.org e SumOfUs presso l’Apple Store di Grand Central.
Nonostante la semplicità nel raggiungere l’Apple Store, posto nella più grande stazione ferroviaria di New York, e il gran tam tam nella rete, alla protesta c’erano solo i giornalisti. Fotografi e video maker con la speranza di portare a casa un servizio da mandare in redazione.
Due attiviste di Change.org, vestite da iPhone, hanno consegnato una scatola contenente 275.000 firme raccolte on line al manager del negozio. Non ci sono stati inni, striscioni, proteste o episodi eclatanti. Solo alcune persone convinte della propria causa.
Forse la maggior parte degli americani non ha nessun interesse nella manodopera cinese, forse molti di loro hanno pensato che se la produzione fosse spostata altrove o, anche, se gli stipendi saranno aumentati il tutto non farà che aumentare il prezzo dei prodotti Apple. Qualsiasi sia la causa sappiamo che la protesta pro lavoratori cinesi è stata di fatto un fiasco.
Questo episodio conferma quanto è egoista la specie umana.
Ciao Kiro.
Volevo segnalare che due registi italiani hanno creato un documentario molto ben fatto ed equilibrato sulla Cina e Foxcoon (Dreamworks China).
Vengono intervistati direttamente i lavoratori cinesi, e viene chiesto loro come si trovano, anche in relazione alle condizioni medie del loro paese.
Attualmente non è possibile vederlo interamente, perchè stanno cercando un distributore, però si possono vedere i primi 13 minuti su Vimeo:
Penso valga la pena segnalarlo.
Inoltre, in attesa di vederlo distribuito, i creatori di questo documentario stanno girando per varie città per farlo vedere. Sul sito ufficiale ci sono delle date: http://www.dreamworkchina.tv/
🙂
grazie per la segnalazione granuz88.
molto interessante.