Ron Johnson, ex capo degli Apple Store, ha preferito dirigere la catena di negozi JC Penney lasciando, così, una delle creature da lui inventate e di grande successo. Al suo posto è subentrato, da oggi e a tutti gli effetti, John Browett, ex capo di Dixon, che in quanto uno dei vice presidenti di rilievo di Apple è stato reso ricco.
Questa pratica di arricchire i vice presidenti è uno dei cardini fondamentali della meritocrazia. Premiare chi è arrivato così in alto nella scala sociale delle professioni manageriali dovrebbe diventare il motore per migliorare, per aspirare a posti di rilievo nelle società studiando e lavorando sodo.
Oltre al contratto di assunzione, infatti, Browett ha ricevuto il tradizionale cesto con 100.000 azioni di bonus che corrispondono al valore attuale a 61 milioni di dollari. Non male per essere il primo giorno di lavoro.
Bisogna ricordare, però, che le azioni dovranno essere tenute per almeno 5 anni. Una clausola che spinge il manager a restare nella società e non lucrare sui regali.
[via appleinsider]
Come da noi. Uguale. Con una sostanzialissima differenza: qui da noi la meritocrazia è un’opinione. Come tutto, del resto. Qui siamo mooooolto più avanti, il nostro cardine fondamentale è il “ciapaciapa”: i cesti pieni di soldi, appena uno ci arriva a tiro, se li piglia.