Apple e Samsung insieme detengono più della metà di tutto il mercato mondiale di smartphone, un mercato dal valore di svariati miliardi di dollari. Per tale motivo non sorprende vedere tutti gli operatori di questo settore tentare di azzannarsi per fermare i concorrenti.
Ne sono un esempio concreto le numerose cause legali avviate sbandierando il possesso di brevetti. A volte queste battaglie vanno bene, altre volte male, generando un’intera generazione di avvocati estremamente ricchi. Negli Stati Uniti, per esempio, un processo avviato da Apple nel 2010 è stato bloccato qualche giorno fa dal giudice Richard Posner perché le prove contro Motorola non erano sufficienti. Il giudice ha stabilito che Apple non è riuscita a provare il pregiudizio all’interno della causa, non permettendo alla giuria di formulare un verdetto.
La società però non demorde, perché negli Stati Uniti sta già tentando di fermare le vendite del Galaxy S3. La società, infatti, ha chiesto al giudice di inserire il nuovo modello di Samsung all’interno della causa avviata precedentemente per la violazione di alcuni suoi brevetti. L’obiettivo è fermare le vendite del nuovo smartphone negli USA.
Molti utenti non sono d’accordo con questo tipo di cause. Sarebbe opportuno che le società si combattessero dal punto di vista dei prodotti, quindi con qualità superiori, prezzi inferiori, servizi e offerte in grado di permettere all’utente di scegliere la società migliore. È possibile che la società hanno tanto di quel denaro da sprecarlo per cause legali e non per innovare?
[via bloomberg]