Hailo

C’è stata molta polemica tra Uber e i tassisti. Mentre in Germania il servizio trova grandi difficoltà, in Italia ci si chiede ancora come fare. La polemica potrebbe spingere a parlare per ore. Io dico semplicemente che se le app per i taxi fossero facili da usare come quelle di Uber, il problema non si porrebbe. Troppo facile prendersela con l’innovazione.

In alcune città americane, per esempio, hanno deciso di sconfiggere Uber sul loro stesso terreno: con l’innovazione. L’app Hailo aggrega alcune compagnie di taxi e consente di vedere l’arrivo della vettura sulla mappa e dare un punteggio al taxi. La cosa interessante è ovviamente il sistema di pagamento che passa per le carte di credito.

I clienti possono pagare con la carta di credito e attivare il pagamento con iBeacon. In pratica quando l’utente sale a bordo, un’antenna nella vettura lo registra e consente di confermare il pagamento al termine della corsa.

Se non si possiede un telefono compatibile, niente paura. Il tassista potrà cercare il nome del cliente sul suo elenco e confermare il pagamento. La ricevuta arriva automaticamente via email.

Hailo pesa 9,1 MB e si scarica gratis dall’App Store. Ora bisogna chiedersi se i tassisti italiani riusciranno a proporre qualcosa del genere, sempre se non preferiscano perdere tempo a protestare.

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14 Comments

  1. Scusate ma la vera domanda che vi dovreste porre non è “se i tassisti italiani riusciranno a proporre qualcosa” piuttosto “che protestare”, ma se chi fa informazione come voi, prima di cimentarsi ad informare altri… informi sé stesso! Ben prima dell’arrivo dell’oramai famosa app di Goldman Sachs e BlackRock (i due principali finanziatori dell’app che voi citate), ben 43 radiotaxi sparsi su tutto il territorio italiano avevano ed hanno in dotazione un’app proprietaria, itTaxi che permette di geolocalizzare il taxi, pagare con carta di credito, pagare con Sms Taxi Payment, dare feedback, ecc. Molte altre compagnie hanno un’app proprietaria, ma soprattutto hanno – visto che neanche una chiamata su 100 passa da app… – delle tecnologie che americani e cinesi vengono a studiare qui in Italia. Un’app, se riusciamo ad andare oltre il sapore effimero di modernità che essa esprime, non può gestire flotte da migliaia di taxi in modo efficiente. Quante volte il 3G non va sul vostro smartphone? Provate ad usare l’app in quelle condizioni! Un servizio trasporto persone efficiente non può poggiarsi in modo esclusivo su un’app, se si ha chiaro di cosa si stia parlando! Comunque, è evidente che i tassisti italiani non abbiano dietro di sé i colossi della speculazione finanziaria internazionale, dunque la capacità penetrativa (almeno a livello mediatico) dei loro prodotti non può essere come quella della fantomatica app. Ma l’efficienza di un servizio è ben altra cosa…

    1. Beh 43 sono proprio pochi. Inoltre bisogna vedere come funzionano queste app. Non è che basta fare un’app. Bisogna valutare l’esperienza utente e se Uber ha saputo penetrare in quel modo, significa che loro ci hanno pensato all’esperienza utente.

      1. Mi scusi ma non ho scritto 43 taxi, ma 43 radiotaxi! Questo vuol dire parlare di oltre 10.000 taxi! Numeri che l’app di Goldman Sachs neanche fa a livello mondiale! Ma qui evidentemente il problema non è capire, ma essere disponibili a capire… Comunque, circa l’esperienza utente, provi itTaxi e potrà giudicare con i suoi occhi (le recensioni sui vari store non mi paiono male visto che itTaxi ha 3,5 stelle, mentre l’app di Goldman Sachs ne ha solo 3). La domanda che veramente dobbiamo farci è perché la gente preferisca ancora appoggiarsi all’efficienza di una linea telefonica (fonica o sms che sia) piuttosto che alla traballante efficienza del 3G su cui poggia un’app…

      2. Ma cerchi di essere serio per favore! C’è una ballata di recensioni sulla app itTaxi e lei lo viene a sapere solo adesso! Il problema è che chi fa informazione oggi lo fa in un modo che considerare approssimativo è eufemistico, sulla scia di mode pompate da soggetti che non vi rendete neanche conto che vi usano come pupazzi per destrutturare interi settori economici per poi controllarli come mono-oligopolisti. Lei ha chiosato il suo servizio con un giudizio sarcastico sul servizio taxi senza prima neanche essersi informato su quello che è il vero stato dell’arte del mondo taxi. Non è questo il modo per fare seria informazione.

      3. Se le informazioni su Uber mi arrivano e itTaxi no è chiaro che C’È un problema di comunicazione. Facile dare la colpa a me o a qualcun altro. Prendetevi le vostre responsabilità anziché andare a versare offese sugli altri.

        C’è una cosa che le app non daranno mai: l’educazione. E da ciò che leggo in giro molti tassisti non meriterebbero corse solo per questo. Siate più rispettosi del prossimo.

      4. Guardi che averle richiesto di essere serio, non vuol dire essere maleducati. Più rispettoso del prossimo deve essere chi come lei ha il coraggio di scrivere “Ora bisogna chiedersi se i tassisti italiani riusciranno a proporre qualcosa del genere, sempre se non preferiscano perdere tempo a protestare” senza neanche essersi informato sullo stato dell’arte del mondo taxi italiano. Se poi dire le cose in modo diretto vuol dire essere maleducati, lei è il primo maleducato ed io semplicemente il secondo.

      5. Ah guardi ce ne fosse stato uno che avesse realizzato un video di comparazione tra i due servizi, per dimostrare come in realtà l’app di Uber sia superflua.

        Perché non si parte da lì piuttosto che appendere manichini in piazza?

      6. Purtroppo lei la sta buttando su puerili generalizzazioni a favore di un servizio e contro un altro. Parla di comparazione… Ribadisco, il suo problema è che non è informato su ciò di cui parla (almeno in questo caso, gli altri non saprei). Le riporto un paio di articoli, per colmare tali lacune: http://www.wired.it/lifestyle/mobilita/2014/06/05/sfida-uber-taxi-milano/
        Lei parla anche di video… http://www.ilgiornale.it/news/milano/uber-spunta-video-lautista-spacciatore-1022986.html

        Le do anche un’altra informazione: le compagnie del turismo internazionale fanno accordi per i transfer aeroportuali e ferroviari con l’app di Goldman Sachs negli Stati Uniti, ma non in Europa. In Europa li fanno con le compagnie taxi perchè sanno che quell’app in Europa avrà difficoltà ad attecchire. Perchè questo? Perchè in Usa il servizio taxi, controllato da pochi gruppi a livello cittadino è, proprio per questo, di pessima qualità. E dunque gli spazi per quell’app sono ampi. Da noi in Europa, ed ancor più in Italia, forse proprio perchè è impossibile per legge per una società di capitali entrare nel settore, la qualità del servizio e delle tecnologie si trova al massimo livello consentito dallo stato delle tecnologie disponibili.

      7. In pratica mi sta dicendo che i tassisti non riescono a fornire un servizio così organizzato se qualcuno non dà loro dei soldi per farlo?

      8. Scusi chi ha parlato di soldi? Secondo lei un vettore internazionale dà dei soldi per un servizio che esso organizza?!?!

      9. Non era quello il senso.

        Qui si ignora ancora che se Uber ha successo è perché ci sono persone che usano il servizio.

        Se usano il servizio è perché l’esperienza utente è superiore. Il senso era investire in una rete nazionale di taxi per un’app che funzionasse ovunque.

        Ripeto, e gli articoli che mi ha indicato non mi smentiscono, finché i tassisti non forniranno un’esperienza utente pari o migliore a quella di Uber, le persone saranno disposte a pagare di più, pur di avere un’esperienza utente migliore.

      10. Per quanto riguarda l’articolo de IlGiornale si sta facendo confusione tra Uber e UberPop. La invito a informarsi sui due servizi.

      11. Conosco la differenza e negli Stati Uniti il servizio ha almeno altre 3 diramazioni. Però non giochi col sofismo visto che la società è la medesima, la medesima che lei, con varie generalizzazioni, sta esaltando seppur evidentemente disinformato.

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