È passato ormai un lustro dalla scomparsa di Steve Jobs. L’ex CEO di Apple non c’è più dal 5 ottobre del 2011. Una scomparsa che ha lasciato, per molti, ancora un grande vuoto. Chissà cosa ne avrebbe pensato degli Apple Watch, degli iPhone 7, di Apple Music e di tanti altri prodotti.
Apple è cambiata da quel giorno, anche se non radicalmente. La società è andata avanti, è cresciuta molto, è diventata più ricca, ma ancora non sembra aver trovato quell’antico potere visionario di un tempo.
Gli sforzi sono tanti, gli investimenti in ricerca aumentano e la società diventa sempre più globalizzata, con un’apertura importante verso i paesi asiatici. Un’azienda che ha preso posizione sui diritti LGBT, sull’ecologia e sulla privacy degli utenti.
Manca ancora il polso fermo del leader. Il pugno sbattuto sul tavolo per portare tutti sulla retta via. Una persona in grado di prevedere il mondo dei prossimi 10 anni. La Apple di oggi è più metodica e alla ricerca di un coro fatto da geni. Ma in fondo era anche bello quando il genio era uno.
A distanza di 5 anni dalla morte di Steve Jobs spero ancora che la società si apra di più verso l’esterno, ricostruendo la community affiatata di Mac user, o iPhone user, come all’epoca del Think Different.