Her assistente

Nel film Her, che probabilmente avrete visto, Theodore Twombly (interpretato da Joaquin Phoenix) compra un nuovo dispositivo con un assistente virtuale avanzato. La voce, nel film, è di Scarlett Johansson (che diventa Rachele Ramazzotti nell’edizione italiana). L’assistente virtuale parla così bene e reale da far innamorare il protagonista.

Apple mira ad ottenere quel grado di realtà. Lo ha rivelato Alex Acero, capo di Siri, durante un’intervista per Wired. La società, a quanto pare, ha concentrato buona parte delle sue risorse per rendere Siri più umana, a discapito delle funzionalità.

Il lavoro dietro le 21 lingue (usate in 36 paesi) è enorme. La società parte da un database di base contenente la pronuncia delle parole più comuni. Poi lo integra con una serie di frasi lette da vocalist professionisti, per raccogliere tutte le inflessioni e cadenze. La società ha utilizzato centinaia di professionisti registrando la loro lettura di libri, giornali e siti web.

A tutto questo si è aggiunto, da qualche anno, l’uso di tecnologie come l’intelligenza artificiale e il machine learning. Analizzato la voce degli utenti, raccogliendo i dati in modo anonimo, si riesce a migliorare il database di volta in volta. Attualmente gli errori sono circa il 5% del totale.

Il lavoro prevede di suddividere ciascuna parola e poi incollarle in un risultato finale fatto di varie pezzi. Il lavoro più grande sta nell’ottenere un risultato poco robotico e molto umano.

Siri non è però il Trivial Pursuit, ma un sistema per portare a termine dei compiti, dichiara Greg Joswiak – vice presidente marketing di Apple. Le persone lo usano per vedere quale risposte Siri dà ad alcune domande. Forse questo dovrebbe essere l’elemento di partenza per gli sviluppi futuri. Avere una voce umana va bene, ma se dice sciocchezze non fa alcuna differenza.

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