
Ce lo siamo chiesto tutti, cosa sarebbe accaduto se Steve Jobs non fosse morto? In che mondo vivremmo se Jobs si fosse curato dal tumore al pancreas sin dai primi istanti, invece di provare con l’omeopatia, per poi ricorrere alle cure troppo tardi?
Jobs si è spento nel 2011 all’età di 56 anni. Oggi avrebbe 67 anni, quindi prossimo alla pensione. Negli Stati Uniti, infatti, l’età della pensione è proprio 67 anni.
Avere Jobs per altri 10 anni avrebbe sicuramente reso Apple molto diversa da quella di adesso. L’ex CEO di Apple aveva una grande visione di lungo periodo, quindi avrebbe sicuramente dato un verso diverso all’iPhone e ai prodotti che sono giunti in seguito.
Volente o nolente, però, anche se fosse vivo, avrebbe dovuto cedere il passo a qualcun altro. Probabilmente proprio a Tim Cook che sarebbe diventato CEO con 10 anni di ritardo.
Oggi avremmo avuto uno Steve Jobs pronto a dedicarsi ad altro. Ma a cosa? A questa domanda risponde una persona che lo conosceva bene: sua moglie Laurene Powell Jobs.
Laurene è stata invitata con Jony Ive e Tim Cook alla Code Conference a Beverly Hills, dove è stata intervistata dalla giornalista Kara Swisher, che tra l’altro intervistò Jobs con Bill Gates molti anni prima.
Quindi cosa avrebbe fatto Steve Jobs in pensione? Laurene non ha dubbi: l’insegnante a Stanford. Uno dei desideri di suo marito era insegnare. Aveva tra i sogni nel cassetto condividere le conoscenze che aveva collezionato negli anni.
Nella stessa intervista Jonathan Ive, ex capo del design di Apple e amico di Jobs, ha confermato l’impressione di Laurene, dichiarando che Jobs aveva una grande voglia di insegnare.
Immaginate come sarebbe stato interessante avere Steve Jobs come professore. Quante cose si sarebbero potute imparare. L’onore di frequentare un corso dove Jobs avrebbe potuto insegnare marketing, economia, comunicazione e innovazione.
Purtroppo non lo sapremo mai. Jobs si è spento per è sempre e non possiamo fare altro che ricordarlo.