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Qualche tempo fa ho avuto il piacere di conversare con don Padrini di iBreviary, una delle applicazioni religiose per iPhone più famose al mondo. Pochi sanno, però, che dietro c’è lo sviluppatore Dimitri Giani.

Ho scambiato due chiacchiere con lui, ecco cosa ci siamo detti:

Ciao Dimitri. In passato abbiamo parlato diverse volte con don Padrini per iBreviary, ma sappiamo che colui che l’ha creata sei tu. Parlaci un po’ di te.
Mi chiamo Dimitri Giani e sono un Web Developer di Pisa. Nasco come Web Designer ma appassionato di prodotti Apple e in passato avevo già sviluppato applicazioni personali per OS X. ho creduto subito nel prodotto di Apple e mi ci sono buttato a capofitto sviluppando varie applicazioni. Ad oggi ho 11 Apps online e sta per uscire il mio primo videogame.

Come è stato il tuo approccio all’App Store e cosa ti ha spinto a programmare per iPhone?
Come dicevo prima ho creduto subito nel prodotto di Apple e quindi mi ci sono buttato senza pensarci. L’approccio all’App Store è stato ottimo anche se con qualche disguido. Apple ci sa fare davvero in queste cose ed ha dato, a noi sviluppatori, un pacchetto completo a costo irrisorio.

Poi è arrivato don Padrini e la sua applicazione iBreviary. Come è stato lavorare a questo progetto?
Lavorare a iBreviary è stato davvero divertente. Ho imparato molto dallo sviluppo di questa applicazione e poi Don Paolo è una persona disponibile con la quale si lavora davvero bene.

All’interno del tuo portfolio ci sono diverse applicazioni di carattere religioso. Come mai questa sorta di specializzazione nel settore?
Non c’è proprio un perchè preciso, io sono Cristiano e quindi molto credente, sviluppare qualcosa che possa far avvicinare le persone al Cristianesimo è sicuramente una delle parti della mia missione Cristiana. Sicuramente però, la possibilità che mi ha dato Padrini è stata una spinta ad iniziare a lavorare nel settore.

Tra pochissimo ci sarà il rilascio del firmware 3.0 per tutti. In che modo secondo te potrà migliorare lo sviluppo di applicazioni?
La 3.0 offre grandissime novità e sicuramente migliorerà lo sviluppo delle applicazioni. Ci sono moltissime API nuove, framework più definiti ed ora abbiamo un nuovo scenario che si apre. Questo vuol dire che gli sviluppatori potranno iniziare a creare cose che non si sono mai viste su dispositivi mobili. L’unico limite è ancora la fantasia.

Avete in progetto altre applicazioni simili, oppure ti stai dedicando ad altro?
Nel settore religioso non ce ne sono altre (l’ultima è stata h2onews), attualmente sto lavorando a due videogame e ad un’utility. Oltre ovviamente a Slide Space che sta per uscire su AppStore.

iBreviary ha fatto il giro del mondo e la stampa ne ha parlato molto. Qual è stato il momento di maggior soddisfazione in questo percorso?
Io non ho partecipato mai, per scelta mia, a trasmissioni TV e le interviste sono sempre state rivolte a Padrini. Però, sicuramente i momenti più emozionanti sono stati quando Caterpillar (quelli di Radio Due) mi hanno chiamato per avere i contatti di Padrini e quando Wired mi ha fatto l’intervista, o meglio, quando ho visto la rivista stampata.

Secondo te cosa manca ancora all’iPhone per renderlo preferibile su tutti gli altri telefoni?
Con iPhone OS 3.0 e iPhone 3Gs, direi che Apple ha coperto ogni lacuna che aveva il vecchio iPhone. Adesso davvero non riesco ad immaginare un dispositivo migliore.

Con l’iPhone si guadagna bene come dicono oppure è solo una leggenda?
No, nessuna leggenda, l’App Store è un nuovo modello di business ed è funzionante. Ci vogliono le idee giuste e buone capacità.

Che consigli senti di dare a coloro vorrebbero iniziare a programmare per iPhone?
E’ sempre difficile dare un consiglio a chi vorrebbe iniziare a programmare. Non posso non consigliare di sviluppare per iPhone, è divertente e appassionante. Il consiglio? Iniziate il prima possibile.

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11 Comments

  1. @Kiro: proprio quello mi manca: i numeri. Per quanto mi riguarda, un’applicazione poco in vista potrebbe essere scaricata 10 volte come 10.000. So che ci sono svariati milioni di iPod Touch e iPhone nel mondo, ma immagino anche che ci sia un gap tremendo tra le applicazioni che finiscono in prima pagina e quelle che non ci finiscono.

  2. Non saprei, bisogna contare il fatto che l’App Store è in 80 paesi, quindi disponibile per milioni di persone.

  3. Ciao, grazie per l’intervista 🙂

    Si, ogni tanto capita di tirare su qualcosa con mirkojax.. 🙂

    Per i numeri, fate conto che hanno venduto 40 milioni di unità in tutto il mondo, quindi, se uno realizza un’app o un gioco in diverse lingue, con un’idea carina.. qualcuno lo comprerà.. se su 40 milioni, 50 mila (piccolissima percentuale) lo acquista a .79€, il guadagno è comunque alto.

    Applicazioni come iFart o Flight Control hanno fatto rispettivamente 600 mila dollari e 350 mila dollari.. interessante, no?

  4. @Dimitri

    Grazie dei numeri! Ovviamente non volevo farti i conti in tasca, solo che ho alcune idee (e niente tempo per svilupparle), e volevo capire se ne valga la pena.

    Credo che ne valga la pena, comunque. Se solo il mio amico grafico trovasse un po’ di tempo per dare il giusto look&feel alle mie idee!

    Ah, ovviamente, complimenti per iBreviary, soprattutto perché ha mostrato che il fatto cristiano non è appannaggio (soltanto) delle vecchiette!

  5. @Easyldur: grazie di tutto, troppo gentile.
    Si, i numeri ci sono e con le giuste idee si può pure campare.. ci vuole tempo, passione e un po di fortuna 😉

    Sulla questione del Cristianesimo ci sarebbe moltissimo da parlare, ma non è il posto giusto 😉

    grazie ancora!

  6. @Kiro, Dimitri: si si, la mia nota era solo un ringraziamento sincero, lontano da intenzioni apologetiche! 🙂

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