
Ieri si sono avute le celebrazioni della nascita del primo negozio di app alternativo all’App Store. Un momento storico considerando che dal 2008 Apple detiene il monopolio della distribuzione di app per iOS.
È stato reso disponibile, infatti, l’AltStore PAL. Un negozio alternativo di app che ha permesso agli europei di installare app di terzi senza passare dall’App Store. Personalmente, come vi ho raccontato ieri, ho scaricato il negozio e provato il servizio.
Ebbene, dopo alcuni minuti di pieno effetto novità, non posso nascondere la mossa commerciale che sta dietro tutto questo. Una strategia legale, ma di dubbia natura etica. E vi spiego anche il perché.
Prima, però, alcune informazioni.
Indice dei contenuti
Breve storia dell’AltStore
Nel 2019, Riley Testut, un giovane sviluppatore già noto per l’emulatore GBA4iOS, si trova a confrontarsi con un problema: l’App Store di Apple non permette l’installazione di emulatori per console retro. Testut, appassionato di videogiochi classici, non si arrende e decide di creare il proprio emulatore per iOS, Delta.
Delta riscuote subito un grande successo, permettendo agli utenti iOS di rivivere i loro giochi preferiti dell’infanzia. Tuttavia, la gioia dura poco: Apple, contrariamente alle sue stesse linee guida che permettono l’installazione di emulatori per piattaforme obsolete, rimuove Delta dall’App Store.
Testut non si lascia scoraggiare e decide di trovare un modo per aggirare le restrizioni di Apple. Nel 2020, nasce AltStore, un’applicazione open-source che permette di installare app “sideload” su dispositivi iOS, ovvero app non presenti sull’App Store.
AltStore funziona utilizzando un certificato sviluppatore per firmare le app sideload, rendendole installabili sui dispositivi iOS. L’app offre anche un metodo di installazione wireless, che non richiede un cavo USB e può essere eseguito su una rete Wi-Fi.
Con AltStore, gli utenti iOS possono finalmente installare emulatori per console retro, app bannate dall’App Store per vari motivi, versioni beta di software in evoluzione e molto altro ancora. AltStore rappresenta una finestra su un mondo di libertà e personalizzazione, permettendo agli utenti di plasmare la propria esperienza iOS in base alle proprie esigenze e preferenze.
Nonostante il suo successo, AltStore non è priva di criticità. Le app installate attraverso il portale alternativo hanno una vita effimera, soggette a scadere dopo un tempo determinato. Inoltre, è fondamentale procedere con cautela e scaricare contenuti solo da fonti attendibili, per scongiurare rischi per la sicurezza del dispositivo.
Inoltre, AltStore ha dovuto affrontare la costante minaccia di essere rimossa da Apple. Nel corso degli anni, Apple ha introdotto diverse misure per ostacolare il funzionamento di AltStore, ma Testut e la community di sviluppatori hanno sempre trovato un modo per aggirare queste limitazioni.
Ma ora, visto che app permette di avere gli emulatori nell’App Store, a Testut non serviva semplicemente fornirlo lì? La risposta è sì. Infatti l’app c’è sull’App Store ma Testut ha volutamente escluso la sua disponibilità in Europa.
Negli USA, dove è disponibile, l’app è al primo posto nella classifica generale delle app gratuite. Ma perché in Europa non c’è? Ci arriviamo. Ma prima capiamo cos’è l’app Delta.risc
Breve storia dell’app Delta
Delta è un emulatore open-source per dispositivi iOS che permette di giocare a una vasta gamma di videogiochi classici provenienti da diverse console, tra cui NES, SNES, N64, Game Boy, Game Boy Advance e Nintendo DS.
Sviluppato da Riley Testut e pubblicato per la prima volta nel 2019, Delta si è rapidamente affermato come uno degli emulatori più popolari per iOS, grazie alla sua ampia compatibilità, alle sue funzionalità avanzate e alla sua interfaccia intuitiva.
Funzionalità
Delta offre una serie di funzionalità che lo rendono un emulatore completo e versatile. Alcune delle caratteristiche principali includono:
- Ampia compatibilità: Delta supporta un’ampia gamma di formati di file ROM, tra cui .nes, .smc, .z64, .gba e .nds.
- Interfaccia intuitiva: L’interfaccia di Delta è semplice da usare e consente agli utenti di sfogliare facilmente la propria collezione di ROM, organizzarle in cartelle e avviare i giochi con un semplice tocco.
- Salvataggi e caricamenti di stato: Delta permette di salvare e caricare lo stato di gioco in qualsiasi momento, consentendo agli utenti di riprendere da dove avevano interrotto.
- Cheat: Delta include un sistema di cheat integrato che permette agli utenti di attivare vari cheat per i loro giochi preferiti.
- Sincronizzazione del cloud: Delta supporta la sincronizzazione del cloud per i salvataggi di gioco e le impostazioni, permettendo agli utenti di accedere ai loro dati su più dispositivi.
- Controller esterni: Delta supporta l’utilizzo di controller esterni compatibili con iOS, per un’esperienza di gioco più immersiva.
- Filtri video e audio: Delta offre una serie di filtri video e audio che permettono agli utenti di personalizzare l’aspetto e il suono dei giochi.
La mossa commerciale per vendere Delta
Ora, se negli USA e negli altri paesi, eccetto l’Europa, l’emulatore Delta è offerto gratuitamente, cosa è accaduto in Europa?
Testut ha colto l’occasione al balzo della grande attesa dei negozi di app di terze parti, disponibili a partire di iOS 17.4, per pompare il fatturato. Quello che ha fatto è migliorare l’AltStore, richiedere una “donazione” di 1,83 € l’anno per usarlo e fornire al suo interno l’app Delta.
L’AltStore, infatti, al momento contiene solo l’app Delta e l’app Clip. Quest’ultima, però, richiede una ulteriore donazione altrimenti non la si può scaricare. Chi “compra” l’abbonamento all’app AltStore PAL compra in pratica l’app Delta, visto che è l’unica disponibile. App che attualmente è gratis al di fuori dei confini europei.
Come leggiamo tutto questo? Testut è riuscito a far pagare gli europei un’app che negli altri paesi è gratis. Il tutto dietro il vessillo della libertà e l’open source. Cercando di farla passare per un’operazione a favore degli utenti.
Ma mi chiedo: se questa cosa l’avesse fatta Apple, far pagare un’app in un’area geografica con uno stratagemma, cosa ne avrebbe pensato la gente? Avrebbe sicuramente collezionato moltissimi insulti.
Quindi cosa si fa?
La morale di questa storia non è tanto se Testut sia un furbastro oppure no. In fondo non ha fatto nulla di illegale. Ma è per porre l’accento sul fatto che sta a voi scegliere se è giusto o meno. Se pagare gli 1,83 € l’anno per un negozio alternativo di app dove sedimentano appena 2 app, di cui una da pagare a parte, oppure se dire no grazie e passare avanti.
Quello che voglio dirvi è che se è questa la rivoluzione di libertà tanto cantata dagli sviluppatori, forse ha ragione Apple. Forse agli sviluppatori non interessa niente la libertà e dare scelta agli utenti. Forse vogliono solo trovare nuovi modi di spremere il limone e ricavarne più soldi possibili, senza pagare soldi ad Apple per le tecnologie che mette loro a disposizione.
In fondo cosa ottengo per 1,83 € attualmente? Più libertà? No, solo un’app che negli USA si scarica gratis. Se è questo l’ideale di libertà che l’Europa ha pensato per noi forse è meglio non toccare niente. Almeno non rischio di scaricare software pericoloso e farmi prendere per i fondelli dagli sviluppatori.
In conclusione
AltStore PAL offre agli utenti europei la possibilità di installare app non disponibili sull’App Store, ma il suo modello di pagamento e la limitata scelta di app fanno sorgere dubbi sulla sua reale utilità. La scelta di utilizzarlo dipende dalle esigenze individuali, ma la vera rivoluzione per la libertà degli utenti iOS potrebbe arrivare solo da un cambiamento nelle politiche di Apple sull’App Store.
Non è che è colpa di Apple perché non permette se pubblichi un’app fuori dallo store di pubblicarla nell’AppStore? E il costo sia dovuto ai 50 cents l’anno che lo sviluppatore dovrebbe ad Apple?
I 50 cent li paghi solo dopo il milionesimo download
Quindi dovrebbero farsi pagare dopo il primo milione?
In realtà bastava mettere Delta nell’App Stote e non fornire proprio AltStore visto che AltStore era nato per installare Delta visto che Apple non permetteva gli emulatori.
Sulle conclusioni.. stai valutando il DMA implementato da Apple, non quello voluto dall’UE.. sappi con chi prendertela
Il prezzo di AltStore varierà quando arriveranno altre app?
Questo lo deve decidere lo sviluppatore
In realtà bastava permettere le app in qualsiasi store senza limitazioni
“Apple soffoca AltStore, il primo negozio di app alternativo” su Google
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