
Quando si pensa alla corsa allo spazio, immagini di razzi, astronauti e la maestosità della Luna occupano immediatamente la nostra mente. Ma cosa succede dietro le quinte? Quali dinamiche umane si incrociano nei momenti di massima tensione della storia?
È intorno a queste domande che ruota Fly Me To The Moon, il nuovo film originale di Apple TV+, che si propone di combinare la leggerezza di una commedia con lo sfondo epocale dello storico sbarco dell’Apollo 11. Diretto da Greg Berlanti e con protagonisti Scarlett Johansson1 e Channing Tatum2, il film esplora i retroscena del lavoro della NASA, aggiungendo un pizzico di ironia e giusto il tocco di romanticismo che non guasta mai.
La realizzazione del film è a sua volta una storia intrigante, fatta di cambi di rotta, ambizioni creative e decisioni coraggiose. Il progetto nasce nel 2022 sotto il nome di Project Artemis, un riferimento non casuale al programma spaziale della NASA che riprende il lavoro iniziato con il programma Apollo. Fin dalle prime fasi, si è deciso che la narrazione avrebbe combinato due generi apparentemente distanti, commedia e dramma storico, per avvicinare una platea più ampia.
Sin dalle fasi iniziali, il progetto è stato affidato alla visione di Jason Bateman, regista e attore noto per lavori come Ozark e la commedia nera La Festa Prima delle Feste. Ma in pochi mesi qualcosa non ha funzionato: Bateman ha abbandonato il progetto per “divergenze creative” con la produzione.
Questo abbandono ha rischiato di mettere in pausa lo sviluppo, ma Apple Studios è intervenuta rapidamente, chiamando a dirigere Greg Berlanti, noto per serie come Love, Simon e You. Berlanti ha portato un nuovo approccio, enfatizzando il lato umano della storia e introducendo un tono credibile e sentimentale che il film non aveva inizialmente.
Fondamentale nella realizzazione è stato anche il coinvolgimento di Scarlett Johansson non solo come protagonista, ma anche come produttrice esecutiva. Johansson si è detta entusiasta della possibilità di esplorare un evento epocale da una prospettiva diversa, quella di chi lavora dietro le quinte per rendere possibile l’impossibile.
Le riprese si sono svolte nella periferia di Atlanta, dove sono stati ricostruiti in modo minuzioso gli uffici e i centri di controllo della NASA. Non solo: Berlanti e il suo team hanno voluto rispettare anche il cosiddetto “clima dell’epoca”, inserendo nel film elementi culturali e politici del 1969 per rendere l’ambientazione più vera.
Fly Me To The Moon ha debuttato il 6 dicembre 2024 su Apple TV+, guadagnando fin dal primo weekend un posto stabile nelle classifiche di visualizzazione globali della piattaforma.
Indice dei contenuti
Trama del film
La storia di Fly Me To The Moon si sviluppa nei giorni immediatamente precedenti al lancio dell’Apollo 11. Mentre il mondo intero aspetta con il fiato sospeso che l’uomo compia il primo passo sulla Luna, dietro le porte chiuse della NASA c’è una frenesia organizzativa che nessuno si immagina.
Al centro della narrazione troviamo Cole Davis (Channing Tatum), il rigido direttore delle operazioni di lancio, un uomo di scienza perfezionista ma emotivamente distaccato. La sua vita, per quanto ben orchestrata, viene sconvolta quando la Casa Bianca decide di assumere Kelly Jones (Scarlett Johansson), una brillante e ambiziosa pubblicitaria dal carattere frizzante e con un approccio decisamente poco ortodosso.

Il suo compito? Ripulire l’immagine della NASA e, soprattutto, creare un piano di riserva per salvare la credibilità americana nel caso di un fallimento della missione: uno show mediatico televisivo che simuli lo sbarco.
Il contrasto tra Cole, con il suo rigoroso attaccamento a procedure e protocolli, e Kelly, con il suo pragmatismo fuori dalle righe, dà vita a una serie di momenti esilaranti ma anche riflessivi. Nonostante i continui scontri iniziali, i due scopriranno di essere indispensabili l’uno all’altra in diversi modi, in una relazione che evolve sia a livello professionale che personale.
Le impressioni sul film
Fly Me To The Moon è un film che punta molto sul suo tono leggero, riuscendo a intrattenere grazie soprattutto alle interpretazioni brillanti dei suoi protagonisti. Scarlett Johansson si muove con grande disinvoltura nei panni di Kelly, un personaggio che unisce arguzia, fascino e una certa sfrontatezza.
D’altra parte, Channing Tatum offre una performance sorprendentemente credibile, alternando momenti di serietà a scene comiche dove il suo tempismo e il suo fisico statuario diventano un ulteriore elemento di humor.

Alcune scelte narrative risultano un po’ telefonate – ad esempio il prevedibile arco romantico tra Cole e Kelly – ma nel complesso il film riesce a mantenere un buon equilibrio tra gli elementi comici e le riflessioni più profonde.
Se c’è una critica che si può fare al film è che il ritmo a volte risulta discontinuo, con alcune sottotrame che sembrano svilupparsi senza troppa necessità. Inoltre, chi si aspetta un’aderenza storica rigorosa potrebbe essere deluso: Fly Me To The Moon prende molte libertà creative e non ha paura di sfociare nell’assurdo.
Ciò che emerge con forza è il tema umano del sacrificio e del lavoro di squadra, raccontato attraverso i volti di personaggi ben delineati. È un film che riesce a intrattenere per due ore senza annoiare, anche se non possiamo dire che sia perfetto.
Interessante vedere la trama cavalcare quella che è una bufala in circolazione da anni, cioè il fatto che per qualcuno lo sbarco sulla Luna non è altro che una messinscena per superare i russi nella corsa allo Spazio.
In questa fantasiosa teoria complottistica vediamo il registra Kubrick come la firma dei video dell’uomo sulla Luna. Nel film accade praticamente questo, con un’operazione voluta dalla Casa Bianca per non sfigurare agli occhi del mondo.
Curiosità sulla serie
- Un riferimento a Kubrick?
Nel film c’è una battuta divertentissima di Kelly che, quando viene incaricata di organizzare un possibile falso sbarco, dice: “Dovremmo chiamare Kubrick, tanto lui è abituato a queste cose”. Il riferimento al mito secondo cui il regista di 2001: Odissea nello spazio avrebbe girato un falso allunaggio è fin troppo evidente. - Date simboliche
Le riprese principali del film sono iniziate il 16 luglio, esattamente lo stesso giorno in cui, nel 1969, l’Apollo 11 è stato lanciato nello spazio. Questo collegamento cronologico non è stato casuale, ma voluto dalla produzione per rendere omaggio all’evento storico. - Addestramento speciale per gli attori
Prima delle riprese, Channing Tatum e Scarlett Johansson hanno visitato il Kennedy Space Center per confrontarsi con gli scienziati e comprendere meglio le dinamiche dietro i lanci spaziali. Tatum ha anche provato alcuni degli esercizi di addestramento degli astronauti, che ha definito “terrificanti ma divertenti”. - Sinatra
Nel 1954, Bart Howard, scrisse “In Other Words” e nel testo appare la frase “Fly Me to the Moon”. Il brano fu cantato da diversi artisti come Felicia Sanders, Nat King Cole e Joe Harnell. Il grande successo si ebbe però con Frank Sinatra nel 1964. Nel 1969 divenne la colonna sonora ufficiale della missione Apollo 11.

L’accoglienza della critica
L’uscita di Fly Me To The Moon ha generato reazioni miste da parte della critica, spaccandosi tra entusiasmo e qualche riserva. Su Rotten Tomatoes, il film ha ottenuto un punteggio del 65%, un risultato discreto che rispecchia questa polarizzazione.
Recensioni positive
- “Un mix genuino di umorismo e commozione, con una regia equilibrata che riesce a bilanciare bene il peso della storia e le spinte della fantasia.” – Variety
- “Scarlett Johansson e Channing Tatum sono irresistibili. La loro chimica è il motore principale del film.” – The Hollywood Reporter
- “Non è una lezione di storia, ma un film che sa intrattenere giocando con eventi reali in modo intelligente.” – Empire
Recensioni negative
- “Le intenzioni sono buone, ma la sceneggiatura crolla sotto il peso di troppi cliché.” – IndieWire
- “Non abbastanza serio per essere drammatico, né abbastanza coraggioso per essere puro intrattenimento.” – Collider
- “Fly Me To The Moon è visibilmente ben fatto, ma manca di anima.” – The New York Times
Conclusioni
Fly Me To The Moon è una commedia godibile e ben confezionata, che cerca con successo di intrattenere senza prendersi troppo sul serio. Le interpretazioni di Scarlett Johansson e Channing Tatum sono i veri punti di forza, capaci di far brillare una storia che, per quanto prevedibile, riesce a emozionare.
Non sarà probabilmente il miglior film del 2024, ma il suo equilibrio tra divertimento ed emozione lo rende perfetto per una serata rilassante. Un’altra gemma che si aggiunge al catalogo di Apple TV+.
- Scarlett Johansson brilla nei panni della pubblicista Kelly Jones, un personaggio ironico e determinato che porta energia al film. Oltre a Fly Me To The Moon, la Johansson è nota per alcuni ruoli iconici nel cinema:
Vedova Nera in The Avengers (2012) e i film successivi del Marvel Cinematic Universe.
La struggente interpretazione in Storia di un matrimonio (2019), che le ha valso una nomination agli Oscar.
Voce protagonista in Her di Spike Jonze (2013), dove interpreta un’intelligenza artificiale umana, senza mai comparire in scena. ↩ - Channing Tatum, nei panni di Cole Davis, dona al personaggio una profondità inaspettata. Conosciuto principalmente per le sue doti fisiche e il carisma sullo schermo, il suo repertorio spazia tra commedia, azione e doti attoriali meno esplorate nei suoi film precedenti:
Il sensuale ballerino Mike Lane in Magic Mike (2012) e sequel.
Un investigatore comico in 21 Jump Street (2012), partner di Jonah Hill.
Un tormentato soldato in Dear John (2010), dove ha mostrato un lato più drammatico e intimo ↩
Fly Me To The Moon

Regista: Greg Berlanti
Data di creazione: 2024-12-06 20:43
3.9
Pro
- Interpreti carismatici: Scarlett Johansson e Channing Tatum offrono interpretazioni brillanti e una chimica incredibile.
- Tono di commedia equilibrato: Il film riesce a mescolare umorismo e momenti emotivi in modo riuscito.
Contro
- Cliché narrativi: Alcuni elementi della trama risultano prevedibili e ricadono in stereotipi.
- Ritmo disomogeneo: Ci sono momenti in cui il ritmo del film può sembrare irregolare o rallentato.
- Libertà creative: Chi si aspetta una rappresentazione rigorosa degli eventi storici potrebbe rimanere deluso.
65% su Rotten
3.9/5 per Kiro