Keynote dell'iPad 3

Niente “boom” o “magical” e neanche “pretty cool”, lo stile di Tim Cook, nuovo CEO di Apple, è molto diverso da quello di Steve Jobs. Sobrietà, linguaggio scandito e chiaro per presentare sistematicamente un prodotto. Una sorta di filosofia zen priva di espressioni di felicità ed eccitazione, tipiche da bambino in un negozio di dolci che tanto amava fare zio Steve.

Un Tim Cook più calmo e anche più allegro. Lontano dalla pressione del passaggio di poteri e lontano dal lutto per l’amico fidato di anni e anni di collaborazione in Apple. Sul palco sono saliti anche altri top manager come Eddy Cue e Phil Schiller che, questa volta, si è lasciato scappare qualche battuta divertente come faceva un tempo.

Non c’è stata certo la verve e il magnetismo di Jobs, ma un registro ben studiato con il classico lancio di tre prodotti, demo, interazioni con gli sviluppatori e video tipici della dottrina di Steve Jobs. Un Keynote interessante che si può considerare un’evoluzione rispetto ai due Keynote precedenti, quando la scomparsa dell’ex CEO portò dello sconforto sul team.

Speriamo che questa evoluzione, come per i prodotti Apple, continui fino a tornare ai livelli altissimi pre Cook. E chissà, magari torneremo a sentire quei “cool” di troppo nell’attesa di un “One more thing” di cui si sente la nostalgia.

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3 Comments

  1. Personalmente ho trovato un Tim Cook non all’altezza del suo predecessore… E chi lo sarebbe? Steve jobs riusciva a trasmettere la concreta sensazione che fosse genuinamente entusiasta di ogni sIngolo bullone costituisse gli oggetti che presentava; con questa carica trascinava il pubblico e lo convinceva della meravigliosità dei suoi prodotti. Tim da la netta sensazione di recitare una parte in cui tutto sommato non crede. I suoi “awesome” e “fantastic” sono freddi, di plastica. E la platea lo sente. Difatti ho potuto contare solo 2 applausi durante la sua prima parte introduttiva… A confronto il pubblico era più coinvolto con Phil… Unica soluzione è creare un nuovo e personale modo di approcciarsi al pubblico e smetterla di fare la controfigura di Steve.

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