Con la presentazione dell’iPad ci fu un sussulto all’interno dell’industria dell’editoria, questo perché il tablet di Apple ha promesso sin da subito la rivoluzione digitale. Pochi editori, però, hanno creduto alla rivoluzione, rimanendo legati a un settore analogico purtroppo sempre più in crisi.
Mentre tutti hanno creduto al Web, attivando degli abbonamenti visualizzabili on-line, pochi hanno scommesso sulla volontà delle persone di leggere le proprie riviste all’interno di un dispositivo mobile. In realtà buona parte degli editori hanno atteso lo sviluppo e la diffusione delle piattaforme.
Con la conversione al digitale, però, qualcuno si è accorto che bisogna combattere contro il fenomeno della pirateria. Un fenomeno che colpisce con maggior vigore quando i file che contengono le informazioni da vendere sono di facile lettura su qualsiasi dispositivo. Per esempio nel informato PDF.
La pirateria non colpisce soltanto gli editori, ma ha colpito tutti i settori multimediali, dai brani musicali fino ai film. Ogni settore cerca di combattere il fenomeno nei modi che si ritengono opportuni, di cui alcuni efficaci e altri inefficaci. Per esempio tra le scelte più lungimiranti possiamo citare il miglioramento dell’esperienza utente e il calo dei prezzi nel settore musicale oppure l’introduzione della tecnologia 3D all’interno del settore cinematografico.
Uno degli esempi meno efficaci, attualmente utilizzati, è quello dei DRM con gli ebook che obbligano, a chi acquista, di utilizzarli su un determinato dispositivo. Il settore delle riviste, ma anche quello di giornali, è ancora un punto interrogativo. C’è chi produce ancora dei PDF, chi tenta di applicare DRM e chi, intelligentemente, cerca di convincere il lettore a praticare la retta via.
Ciò che è stato per i cinema la tecnologia 3D, così l’utilizzo dell’interattività può esserlo per le riviste. Wired e GQ, per esempio, sono due riviste convertitesi all’interattività. Abbonandosi, spesso con prezzi neanche tanto elevati, il lettore può scaricare le riviste all’interno delle relative applicazioni e godere del contenuto multimediale. Contenuto che può riguardare gallerie fotografiche, infografiche, video, audio e molto altro.
Offrendo questo tipo di esperienza si giustifica, nella psicologia dell’utente, il prezzo della rivista e l’abbandono della pirateria. Probabilmente questa è la strada migliore per permettere la diffusione degli abbonamenti. Ora bisognerà trovare, però, una tecnologia che non faccia pesare troppo ciascuna rivista. Velocità di download e piani di abbonamento non troppo generosi al momento non permettono l’esplosione di questa tendenza.


Penso proprio di sì. E’ questa la strada giusta per limitare la pirateria. Leggere con interattività attraverso una lettura arricchita da servizi multimediali come video ed un prezzo ancora un tantino più basso, renderà il settore dell’ebook in fortissima crescita in questo 2013.