Buona parte delle grandi multinazionali hanno sede negli Stati Uniti. Ma com’è possibile che con i grandi capitali in fatturato, queste aziende paghino poche tasse? Se lo chiedono un po’ tutti, ad iniziare dai concorrenti che agiscono in paesi dove l’imposizione fiscale è molto più pesante, fino all’amministrazione americana che in questo periodo deve fare fronte al debito pubblico.
Una commissione del Senato americano durata un anno ha fatto luce sulla questione. In pratica quasi tutte le aziende utilizzano lo schema che è stato chiamato “un doppio caffè irlandese e un sandwich olandese”. In pratica le aziende utilizzano uno schema che fa passare il fatturato dall’Irlanda all’Olanda e poi, successivamente verso i Caraibi, il tutto utilizzando burocrazia e banche.
La commissione ha verificato la validità del sistema e ha stabilito che non è illegale. Apple ne fa uso e lo scorso anno ha sottratto il 70% dei suoi utili all’imposizione fiscale americana. La società tiene a precisare, però, che nonostante questo le tasse pagate negli Stati Uniti sono tantissime, precisamente 6 miliardi di dollari pari a 1/40 di tutte le tasse pagate dalle aziende negli USA.
L’amministrazione americana, quindi, dovrà trovare un modo per far sì che le aziende non applichino questi schemi. Per esempio per importare i capitali dall’estero attualmente è applicata una tassa. E’ per questo motivo che la maggior parte delle riserve di Apple è situata all’estero. L’azienda attende da anni una riforma che elimini il balzello per riportare il denaro nelle casse americane, ovviamente le sue.
[via nytimes]

