iPad Asti

L’Italia della burocrazia, dell’imposizione fiscale che colpisce senza sosta, difficilmente permetterà la rimonta. Soprattutto se si agisce come ad Asti, dove un commerciante è stato multato per una situazione un po’ ambigua.

Roberto Cairo, titolare del locale “Gina la Piadina” è stato multato di 5.300 € perché nel suo locale aveva posizionato 4 iPad da far utilizzare ai clienti. Tablet che venivano utilizzati per navigare e giocare.

La Guardia di Finanza ha redatto un verbale perché l’esercente non aveva richiesto i permessi necessari per l’esposizione dei tablet e perché i dispositivi non avevano l’etichetta identificativa. Ora che io sappia non è necessario richiedere dei permessi speciali per posizionare dei tablet in un locale, tantomeno c’è bisogno di un’etichetta identificativa.

Effettuando delle ricerche in rete non ho trovato nessun tipo di legge che rimandi a questo tipo di divieti, a meno che non sia frutto di un’ordinanza comunale. Sarebbe interessante sapere dal titolare del locale le dinamiche esatte dell’accaduto, cosa che proverò a fare nei prossimi giorni.

Intanto voi conoscere casi simili o altri precedenti?

Aggiornamento: uno dei sospetti che avevo sulla vicenda è diventato realtà. La Guardia di Finanza ha applicato la multa perché gli iPad, potenzialmente, possono far accedere ai siti di gioco on line e questo è regolamentato con apposite leggi. In pratica, per farla breve, per i due finanzieri che hanno redatto il verbale quegli iPad sono delle slot machine senza permesso.

La legge violata sarebbe la 388/2000 comma 2 che dice:

La licenza è necessaria per l’attività di distribuzione di apparecchi e congegni automatici, semiautomatici e di gestione per i giochi consentiti.

A cui si aggiunge il Decreto Balduzzi che dichiara:

E’ vietato la messa a disposizione presso qualsiasi esercizio commerciale di apparecchiature che attraverso la connessione telematica consentano ai clienti di giocare sulle piattaforme di gioco offerte dai concessionari on line, da soggetti autorizzati all’esercizio dei giochi a distanza, ovvero da soggetti privi di qualsiasi titolo concessorio o autorizzatorio rilasciato dalle autorità, facendo salve le sanzioni previste nei confronti di chiunque eserciti illecitamente attività di offerta giochi con vincite.

In pratica il problema si risolve dimostrando di avere dei filtri che evitano la navigazione nei siti di gioco on line o l’uso di applicazioni per il gioco d’azzardo.

La morale di tutto questo è: se installi delle slot machine con autorizzazione ti premiano, se poni degli iPad per intrattenere i tuoi clienti sei un farabutto.

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5 Comments

  1. Io giro alberghi da una vita e vedo computer a disposizione dei clienti e non vedo nessun albergo multato…

  2. Ma si concentrassero a mandare in galera questi politici con il naso lungo anni luce.
    Alle europee non sbagliamo il voto, o ci ritroveremo questa gente che non solo non multa le lobby del gioco d’azzardo, ma ne traggono profitti.

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