spacchettamento iPhone 5S

L’articolo 3 del comma 2 del DM 33/1990 stabilisce che bisogna pagare la tassa di concessione governativa sugli abbonamenti voce. Una tassa che originariamente cadeva sugli operatori telefonici e, successivamente, fu spostata in capo agli abbonati.

Una tassa che prevede il pagamento della gestione delle frequenze che sono un bene pubblico. Su ogni abbonamento privato, quindi, bisogna pagare 5,16 € ogni mese, arrivando a 12,91 € per gli abbonamenti business. Un giro di affari che porta nelle casse dello Stato 800 milioni di € l’anno.

Sette commissioni tributarie, però, si sono espresse a sfavore della tassa perché la norma è troppo generale e ciò lascia spazio alle interpretazioni. La TCG, infatti, va pagata sui dispositivi radiomobili terresti e sulle stazioni radioelettriche. Secondo al Corte di Cassazione i cellulari sono delle stazioni radioelettriche e quindi ha appoggiato la mozione dell’Agenzia delle Entrate, che aveva visto il blocco del balzello.

Ci toccherà pagare fino a quando la legge prevederà la sua abolizione espressa. Ma con un giro di affari del genere, in un momento storico dove le casse sono sempre vuote, difficilmente si raggiungerà l’obiettivo.

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1 Comment

  1. Più probabile che la tassa aumenti…
    Io appena finito il vincolo mollo l’abbonamento. Non riesco davvero a farmene una ragione di vedere più di 10 euro a bolletta per una tassa assurda.

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