Keynote WWDC 2014

Credo che il Keynote più triste della storia di Apple sia datato 6 ottobre 2011. Ma in quell’occasione c’era un aspetto personale molto forte: Steve Jobs giaceva su un letto e sarebbe morto pochi giorni dopo. L’atmosfera era triste e tutti si chiedevano cosa ne sarebbe stato di Apple dopo la sua dipartita.

Sono stati necessari 3 anni per vedere i primi frutti dell’evoluzione. Tempo in cui abbiamo visto tanti Keynote di Apple. Eventi a cui ho dato un parere puntuale, per trarre un po’ le conclusioni della presentazione: impressioni, curiosità, suggerimenti. Uno di questi suggerimenti, che vi riporto letteralmente, diceva:

Tim Cook ha un approccio ingegneristico e metodico nella presentazione: mostra il prodotto, le sue caratteristiche e le testimonianze. Steve Jobs era diverso: amava usare i prodotti in prima persona, giocarci, scoprirli sotto gli occhi attenti degli spettatori.

Fortunatamente, ovviamente non per merito mio, Apple ha colto questo suggerimento e ha cambiato registro. Il Keynote visto il 2 giugno è stato completamente diverso da quelli precedenti. Il ritmo è stato superbo, il cambio di personaggi ben studiato e Craig Federighi, che avevamo visto per la prima volta durante il Keynote del WWDC 2013, ha affinato l’arte oratoria, sbocciando come un fiore ricco di carisma.

Apple ha finalmente ingranato la marcia giusta. Ci sono state battute, l’approccio ingegneristico è stato messo da parte, nonostante il WWDC sia un evento destinato agli sviluppatori, e finalmente i manager della società hanno utilizzato concretamente i dispositivi mostrano in che modo possano cambiare la quotidianità, in meglio.

Un Keynote frizzante, con una presentazione a fiume di novità che hanno eccitato il pubblico a casa. Un pubblico che ha goduto di uno streaming di qualità senza problemi, frutto della maturità dell’azienda nel settore dei server.

Il mio giudizio è molto positivo e, anche se è mancato Phil Schiller, sono certo che quando sarà presentato il prossimo iPhone o iPad, mantenendo lo stesso registro si potrà godere ancora più intensamente di una diretta piacevole e coinvolgente.

Il team di Apple ha potuto finalmente esprimere il suo ultimo saluto a Steve Jobs, lasciargli la mano per camminare da solo. Zio Steve sarebbe fiero di Apple. La società è cresciuta e cammina da sola. Molto presto imparerà a correre e ci alletterà con i suoi ritrovati tecnologici.

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8 Comments

  1. Il Keynote si tenne il 4 ottobre 2011, Steve morì il 5 ottobre, il giorno dopo. Giusto per precisione..

  2. Craig Federighi l’avevamo già incontrato il 20 ottobre 2010, durante la presentazione di OS X Lion, assieme a Steve Jobs

      1. si ma se scrivi “visto per la prima volta nel keynote del 2013” è sbagliato lo stesso. non hai mica fatto riferimento al ruolo che riveste nell’articolo.
        ha ragione Paolo a fartelo notare. puoi anche ammettere l’errore ed essere meno saccente.

  3. Comunque confermo, Federighi ha guadagnato punti. A suo agio sul palco, piacione senza esagerare, carismatico. Cook sembra il controller di una multinazionale, meglio che in
    queste situazioni lasci fare…

  4. Bello questo commento che esula dallo specifico ed affronta qualcosa che si potrebbe pure definire “anima” di Apple.

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