
Un popolo represso da salvare o lavoratori utilizzati in un contesto protetto? Nel dubbio sorge la protesta contro Foxconn per le condizioni applicate nelle fabbriche-città in Cina. Questa mattina degli hacker hanno attaccato il sistema informatico della società e, dichiarano, hanno sottratto i dati di accesso di alcuni clienti per il controllo degli ordini.
Intanto negli Stati Uniti si organizzano proteste contro Apple che, nonostante il codice di condotta e le promesse di Tim Cook, è sempre nell’occhio del ciclone. Oggi, infatti, nell’Apple Store di Grand Central si terrà una protesta dalle ore 10.00, vale a dire le 16.00 in Italia.
Due gruppi, chiamati SumOfUs e Change.org, hanno raccolto oltre 35.000 firme per protestare contro lo sfruttamento dei lavoratori cinesi da parte di Apple. Cos’altro dovrà fare Apple per rassicurarli delle condizioni di lavoro in Cina?
Sono proprio dei cretini…
Che manifestassero perché Apple cominci a produrre qualcosa negli USA e dia del lavoro al suo popolo!!
Si scomodano degli americani per le condizioni di lavoro dei cinesi.. Robe da pazzi.
Anche se cmq questo genererà un aumento dei costi di produzione in Cina, così le aziende cominceranno a spostarsi in altri paesi dall’economia emergente.
Perché però per vendere in Cina devi produrre in Cina e uguale in Argentina e Brasile mentre gli USA e la UE non adottano una simile politica?
Nel frattempo, manifestano per i cinesi…. Robe da matti.