Non desta a sgonfiarsi il clamore generato dall’acquisizione di Beats da parte di Apple. Il clamore è generato dal fatto che l’esborso di 3 miliardi di dollari è il più alto nella storia della società. Una cifra che in realtà non desta nessuna preoccupazione. Basti pensare che il fatturato di iTunes per il 2013 ha superato abbondantemente i 13 miliardi di dollari.
Se fosse una società a se stante, quindi, potremmo vedere l’acquisto di Beats come un semplice investimento per iTunes. Tralasciando i tecnicismi che sono celati nel piano di pagamento in 3 anni e i conseguenti risparmi fiscali. Ma la cosa che realmente dovrebbe destare scalpore è il servizio di streaming musicale Beats Music.
Apple non poteva crearne uno all’interno? Dobbiamo considerare che non è facile stringere accordi con le case discografiche per questo scopo. Jimmy Iovine, invece, è del giro e conosce tutti. Con lui sarà più semplice. Inoltre non bisogna dimenticare una cosa: il servizio Beats Music, che tra l’altro esiste già, funziona su tutti i dispositivi mobili, compreso Windows Phone e Android. Che cosa significa questo?
Significa che Apple andrà alla conquista non solo nei dispositivi con iOS, che potranno continuare ad usare in esclusiva iTunes Radio, ma anche di tutti gli altri dispositivi. Considerando che i telefoni con Android coprono ormai oltre il 60% del mercato, il bacino di utenti di Apple si allarga enormemente.
Se la società riuscirà a conquistare milioni di iscritti l’investimento in Beats rientrerà in breve tempo.