Colpita da tante difficoltà legali per la gestione dell’auto noleggio, Uber cerca una sorta di reimpiego in attività alternative in grado di colmare le mancate entrate. In Italia, per esempio, in via sperimentale a volte è possibile farsi consegnare il pranzo, mediante dei kit creati ad hoc, per esempio con del sushi o del gelato.
Uber, però, potrebbe essere utilizzata anche per le consegne dei pacchi. Visto che spesso i bagagliai delle auto sono vuoti, alla luce del fatto che le auto circolano per tutta la città, potrebbe essere conveniente usare questi spostamenti per portare la merce da una parte all’altra.
Anche Apple sembrava interessata al sistema, per poter consegnare la merce il giorno stesso dell’ordine, magari prendendola dai magazzini degli Apple Store per la consegna in città.
Secondo il Wall Street Journal, però, l’accordo non è andato a buon fine. Poco male, ci sono altri pretendenti al servizio. Amazon e Starbucks, per esempio, sembrerebbero molto interessate. In questo caso, però, i tassisti avrebbero poco da lamentarsi, loro questa cosa non la fanno.