MacIntel

Poco dopo le 19.20 (ora italiana) zio Steve ha dato una notizia che ha ammutolito tutto il mondo Mac.

“Because more than the processor, more than the hardware, the soul of the Mac is its operating system”

Con una svolta epocale nella storia della Apple si è dato avvio al 3° grande cambiamento. Dopo il passaggio dai processori Motorola ai PPC di IBM, dopo la svolta del sistema operativo 9 a quello X, ora il passaggio da PPC a Intel.

Non c’è stato nessun applauso per la notizia, molti i visi perplessi e ammutoliti, su qualcuno si sono lette espressioni di delusione. Il nemico Intel ora è diventato miglior amico. Come mai?

E’ lo stesso Steve Jobs a porsi questa domanda durante il WWDC di San Francisco. IBM non ha mantenuto gli impegni presi e ha mantenuto quelli precedenti con molto ritardo. I PowerMac G5 a 3 Ghz non sono pronti e i PowerBook G5 sono molto lontani a causa del problema dei processori che riscaldano troppo, così Apple ha ritenuto allearsi con Intel che è più dinamica e flessibile. I computer Apple si sono sempre distinti per la loro bellezza, affidabilità, potenza e performanza, sintetizza zio Steve, e con IBM questi obiettivi non erano attuabili per il futuro, si è dovuto passare ad Intel in modo da avere computer più potenti e migliori di quelli attuali.

Steve Jobs continua dichiarando che sono ormai 5 anni che in segreto Apple scrive codici del sistema operativo per renderlo compatibile con Intel, non solo, mostra anche l’ala del campus di Cupertino dove gli ingegneri Apple hanno preparato i programmi Apple per effettuare la transazione. Tiger, ad esempio, è già compatibile con i processori Intel e lo è anche Panther. La transazione, che parte nel 2006 e dovrebbe concludersi nel 2007, dovrebbe essere resa meno amara da un traduttore per codici chiamato Rosetta come la celebre stele. Insomma zio Steve ha tranquillizato tutti dicendo che questo passaggio è stato studiato con cura anni fa e che dovrebbe essere indolore portando una ventata di novità nella Apple.

I dubbi e le perplessità per le domande cui non è stata data risposta sono però tanti.

Innanzitutto è vero che i processori Intel costano di meno e ciò dovrebbe portare ad una diminuzione mediamente di 100$ dei computer Mac (secondo Keith Bachman, di Banc of America Security) e l’autonomia delle batterie aumentare, ma cosa ne saranno dei computer attuali? Diventeranno obsoleti entro 2 anni? Le prossime applicazioni Apple saranno scritte solo per girare su Intel? Grande paura desta anche il possibile calo delle vendite nei prossimi mesi. Chi compra computer che saranno obsoleti tra 2 anni? Questa notizia non sembra spaventare per ora i mercati, infatti le quotazioni del titolo Apple sono scese del 0.98% passando da 37,04$ a 36,54$ nella giornata di oggi mostrando soltanto dubbio e cautela degli operatori, questo anche grazie al fatto che il terreno perduto verrà comunque recuperato con la vendita dei nuovi computer con Intel.

Altro interrogativo è visto che OsX viaggerà in futuro esclusivamente su chip x86 ciò significa che potrà essere installato in quei cassoni grigi dei pc? La grande paura dei mac user è proprio questa, vedere il sistema operativo Apple girare su dei volgari Pc. Questa è una domanda cui Steve Jobs doveva dare prontamente risposta, perchè è proprio questa domanda a creare perplessità. Sicuramente dovrà inventarsi qualcosa di molto accurato per far si che qualche smanettone non modifichi le configurazioni di un pc per installarci Leopard (il prossimo sistama operativo Apple). Di certo da Cupertino fanno sapere che non faranno nulla per evitare che su un computer Apple ci giri Windows, certo a loro che importa, a loro basta vendere computer chissenefrega che ci installano quell’errore informatico di Winsoz.

Agli sviluppatori verrà consegnato un kit con un PowerMac equipaggiato con un Intel Pentium IV a 3,6 Ghz a 999$ che dovrà essere riconsegnato ad Apple perchè i futuri computer con Intel non saranno come quelli attuali, speriamo bene.

Al termine della conferenza più dell’80% dei macuser era profondamente deluso e affranto. Molti gridavano alla fine di Apple. Addirittura hanno creato un widget per Dashboard che segna gli ultimi giorni di vita di Apple. Il tradimento di Steve Jobs era sulla bocca di tutti. Come aveva potuto farci questo? Non eravamo più “Think Different”, non potevamo più differenziarci dai wintel. Ore di profonda delusione e rassegnazione.

Poi il buonumore è tornato. Possibile che Steve Jobs faccia un passaggio così repentino se le prospettive non fossero rosee? In fondo è stato lui che nel 1997 ha sollevato Apple dalla bancarotta portandola a macinare utili su utili, è stato lui ha commerciare l’iPod che detiene l’86% del mercato dei player musicali mondiali, è stato lui a creare il dominio sulla musica digitale on-line, è stato lui a creare dal nulla il colosso Pixar per l’animazione. Possibile che un visionario sempre vincente come zio Steve possa mettere a repentaglio anni ed anni di lavoro, un impero dell’Hi-Tech, una grande famiglia di users se il gioco non valesse la candela?

Ora sono in molti a dargli fiducia e a credere in lui aspettando di sapere le risposte alle domande angoscianti innalzatesi in questi giorni.

Dal lato IBM intanto fanno sapere che i loro processori verranno venduti ad altri come ai clienti X-Box, Sony, Nintendo…e i rapporti con Apple non sono burrascosi.

La Microsoft si ritiene al sicuro anche al tacito accordo con Apple di non pestarsi i piedi a vicenda e di sviluppare applicazioni in comune accordo, come la futura Office 12 con il protocollo libero xml anche se l’attuale Office 2004 per Mac è già operativo su Intel.

A noi Mac User non ci resta che aspettare che zio Steve ci meravigli come ha fatto le volte precedenti, che estralga il cilindro e ne tiri fuori un bellissimo computer con la mela morsicata, performante, veloce, sicuro, duraturo, stabile e forse, ancora una volta, un pò “Think Different”

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