udito

Le cause collettive negli USA partono dagli studi legali che individuano un presunto difetto di un prodotto e cercano persone da tutelare. In caso di vincita lo studio legale trattiene la fetta di risarcimento maggiore. E’ una sorta di investimento, anche se per motivi poco validi.

Apple è stata investita, tempo fa, da una causa collettiva riguardante la tendenza dell’iPod Nano a graffiarsi, ora è stata colpita da un’altra causa. Questa volta sotto accusa c’è il volume dell’iPod che, secondo John Kiel Patterson, che si è rivolto alla corte federale di San Josè , ha un volume di 115 decibel, troppi per un player musicale che potrebbe danneggiare, per questo motivo, l’udito. Secondo Patterson, Apple conosce i danni prodotti dall’audio perchè in Europa è stato impostato a 100 decibel, inoltre, Apple spingerebbe i possessori degli iPod ad alzare il volume usando degli slogan nelle pubblicità come “pompa al massimo la melodia” e “scatena il suono”.

Naturalmente non si hanno notizie di danni all’udito con l’uso di un iPod. Io, che ho tolto il limite dei decibel al nano, per ora ci sento benissimo 😀 

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