Vi ho già parlato del Palm Pre (pronunciato Prii), il nuovo dispositivo di Palm nato per concorrere contro l’iPhone di Apple, ma ho scoperto un filo logico tra i due terminali leggendo la storia che ha portato alla nascita del Pre. Innanzitutto il telefono della Mela e quello di Palm sono legati da alcune persone, in primis c’è Jon Rubinstein, l’ex responsabile all’hardware dell’iPod, e Bono Vox degli U2, un tempo grande amico di Jobs ma ora grande finanziatore di Palm.
14 aprile 2006. Questa data non dirà nulla a molti di voi, ma Jon Rubinstein la ricorda bene. E’ il giorno in cui abbandonò Apple. Perchè lo fece? Probabilmente non lo sapremo mai, ma potrebbe essere legato allo sviluppo dell’iPhone lanciato poco meno di 1 anno dopo. Jon, che aveva svolto un ruolo cruciale per l’iPod, era in disaccordo con le scelte fatte per l’iPhone? Voleva una tastiera fisica, una fotocamera con flash, GPS evoluto e altro? E’ molto probabile.
Si dice che Jon fosse in spiaggia in Messico, nazione in cui si trasferì dopo l’abbandono in Apple, quando Ed Colligan, CEO di Palm, lo andò a trovare. Cosa gli disse Ed per convincerlo a collaborare al suo progetto? Probabilmente gli raccontò dei gravi problemi finanziari in cui versava la società, la necessità di aiutarlo nell’ultimo sforzo per riportarla in auge…un momento, tutto questo non vi ricorda nulla? Jon aveva già sentito questa trama, fu il 1996 quando Apple era nell’esatta situazione di Palm, cioè sull’orlo della bancarotta. E cosa la salvò? Ma si, la salvò l’iPod!
Ecco allora i nostri collegamenti: Jon Rubinstein, una società da salvare, il desiderio di riscatto, un progetto ambizioso e carta bianca per agire come meglio voleva. Il risultato è il Palm Pre che, sotto un certo punto di vista, possiamo definire l’iPhone che avremmo voluto vedere durante la presentazione del gennaio del 2007: tastiera fisica QWERTY, dimensioni accettabili, touch screen, multi-touch (eh si non so come, ma ha anche il gesto a pinza), MMS, copia e incolla, fotocamera da 3 Megapixel e flash, interfaccia grafica pulita e basata sul linguaggio web, caricabatteria senza fili e altri accorgimenti. Per me il Palm Pre è il vero concorrente dell’iPhone. Il telefono che doveva essere, ma che Jon Rubinstein non ha mai avuto da Apple.
Bello, davvero! Il design mi piace pure di più di quello dell’iphone.
Ma 2 sono i dubbi:
1. Tutta quella plastica e qui bordi smussati quanti graffi accumuleranno??? Non mi sembra vero di non averne dopo 6 mesi molto intensi sul mio iPhone!
2. Schermo da 3.1 pollici visualizza schermate che nelle foto non sono mai a full screen. Spero che in condizioni normali lo siano altrimenti quanto spazio sprecato!!
Per quanto riguarda l’utilizzo e l’immersività del sistema operativo, staremo a vedere…
Però bello!
caricabatteria senza fili? o come la funzionerebbe sta cosa….?
Appoggiando il telefono su un apposito dock chiamato Touchstone la batteria si ricarica per induzione.
Ma davvero volete una tastiera fisica? Oo
Io mi trovo benissimo così…
Onestamente non ho mai provato una tastiera QWERTY fisica su un cellulare
x me è proprio la tastiera sullo schermo un punto di forza del gioiellino. é troppo bella averla solo quando serve e poi sparisce in automatico.la tastiera fisica potrebbe essere ok ma dovendola farla sparire (almeno per me sarebbe necessario per un discoros estetico) occupa spazio e il dispositivo diventerebbe un po ciccione…
Per me che passo in diverse occasioni dalla tastiera italiana a quella giapponese una tastiera fisica sarebbe impensabile, o 2 tastiere o il compromesso dell’interfaccia ime per cui devo scrivere con caratteri romanici la fonetica giapponese (2 o più digitazione per ogni hiragana), mentre con l’iphone con un semplice tasto io passo da una tastiera all’altra. Secondo me il futuro della tastiera è touch e non fisica.
Prima avevo un Htc 610s tastiera fisica qwerty, molto comoda anche se i tasti erano piccoli, mejo cmq la tastiera dell’iphone a mio parere.
Articolo molto interessante, complimenti Kiro.
Secondo me Palm è l’unica che può davvero diventare concorrente di Apple in questo campo. Per Google ancora deve passarne di acqua sotto i ponti anche se ha dalla sua la potenzialità dell’open source; BlackBerry deve rinnovarsi molto; Micosoft ha annunciato l’idea furba di limitare il numero di modelli su cui far girare WinMo, ma non producendo anche l’apparecchio, la vedo dura.
La tastiera fisica è comoda per certi versi ma alcune persone fanno davvero fatica ad utilizzarla. Palm, che non ha la schiera di proseliti di Apple, per me ha fatto la scelta migliore. Ciò non toglie che in un futuro più o meno immediato se ne venga fuori con una trovata intelligente che rimedi a tutto.
Un po’ di concorrenza (sia nei palmari che nei computer, v. Windows 7) non potrà che fare del bene.
@BladeVet:
Non si parla di palmari, ovviamente, ma se costasse meno (1500$ per una tastiera sono eccessivi) anche a te farebbe più che comodo la Optimus (http://tinyurl.com/7jgdwh) 😛
Molto, ma molto interessante…La tastiera e’ utile, non tutti hanno dei grissini al posto delle dita.
@Inciampando sulle Acque
Per quanto ora sembri strano, io credo che il futuro sia proprio quello, il dispositivo di input che si adatta a seconda delle applicazioni alle ns esigenze e non viceversa.
OT:
L’assurdità della cosa è che io attualmente trovo più comodo e veloce scrivere con i caratteri giapponesi dall’iphone con tastiera giapponese che non dal pc con ime installato e tastiera italiana.
Raga concordo con chi dice che la tastiera touch è na figata o sarà forse il correttore automatico, che nn disattiverei mai mai mai. Ciao
Sembra un ottimo telefono questo Palm Pre, ma per le applicazioni come la mettiamo?
Non credo che Palm possa darci un telefono paragonabile all’iPhone per numero di applicazioni.
Avrà un negozio unico tipo App Store ma le applicazioni non saranno complesse
ma basta con questa storia di paragonare l’iphone ad altri devices.
vedete che il protagonista é sempre lui??? Ogni settimana ne esce un telefono per fare concorrenza con l’apple. Ma nessun altro finora ha il fascino, il SO mac e la facilitá d’uso del melafonino.
beato chi riesce a scrivere con la tastiera dell’iPhone, e chi non si lamenta della scelta limitata di caratteri e del passaggio continuo tra una modalità all’altra (letteri, numeri, etc) quando si digitano testi non ‘banali’…