Il rapporto di Apple con i suoi fornitori è sempre molto spinoso dal punto di vista dei dipendenti. Le aziende fornitrici hanno la propria forza lavoro che, diversamente da come qualcuno crede, non sono dipendenti di Apple. Così come Foxconn non è Apple e i dipendenti di Foxconn non sono di Apple. Anzi, Foxconn lavora anche per Sony, Nokia, Microsoft e tanti altri marchi.
Apple, però, a differenza degli altri marchi, ha un codice di condotta molto rigido con un regolamento gestito da un apposito team e, a differenza di tutte le altre società di elettronica, è anche iscritta alla FLA (Fair Labor Association) che può condurre controlli in piena autonomia.
Ciò nonostante arriva un’accusa grave direttamente da Foxconn in cui un manager di Apple, che non si identifica, ha dichiarato al New York Times che la società era al corrente degli abusi sui diritti dei lavoratori ma ha taciuto perchè, cità, “tutto funzionava bene così com’era. Perchè se non si lavora duramente è duro trovare lavoro fuori“.
Al momento non si hanno conferme incrociate su questa rivelazione. Le uniche persone che potrebbero provarlo sono gli stessi dipendenti che potrebbero dimostrare di essere stati minorenni quando assunti da Foxconn, aver lavorato in nero, con turni oltre il tempo limite e così via.
Apple ha un codice di condotta e, da quest’anno, lo ha rinnovato con maggiori controlli e trasparenza. Se ci sono degli abusi è giusto segnalarli, ma con le dovute prove per non demonizzare solo per il gusto di prendersela con il primo della classe.