Pecunia non olet dicevano i latini, vale a dire il denaro non puzza. Quindi perchè disdegnare i milioni di dollari degli enti governativi che ogni anno comprano computer? Dopo il primo passo verso l’abbandono della certificazione EPEAT, infatti, Apple ha fatto un passo indietro e ha deciso di non abbandonarla. Così, anche se il design prevede sacrifici, la società attenderà l’approvazione dell’EPEAT per avere la certezza che i suoi prodotti non inquinano.
Si tratta sicuramente di un passo falso che lascia comprendere che il denaro sia alla base di tutto. Bob Mansfield, vice presidente uscente del settore hardware, ha anche scritto una lettera per mettere una pezza sulla questione:
Abbiamo ascoltato da molti clienti fedeli di Apple il disappunto nel sapere che abbiamo rimosso i nostri prodotti dal sistema di certificazione EPEAT. Ho compreso che sia stato un errore. A partire da oggi tutti i prodotti Apple torneranno all’EPEAT.
E’ importante sapere che il nostro impegno nel proteggere l’ambiente non è mai cambiato e oggi è più forte che mai. Apple costruisce molti prodotti ecosostenibili nel settore. Infatti il nostro team di ingegneri svolge un lavoro molto difficile da sempre per costruire prodotti amici della natura e la maggior parte dei progressi effettuati nel settore non sono misurati dall’EPEAT.
Per esempio, Apple mira alla rimozione di tossine nocive come i BFR (Brominated Flame Retardants) e PVC. Siamo la sola società che riporta completamente l’emissione di gas per ogni prodotto costruito, e favoriamo materiali riciclabili, durevoli ed efficienti.
Forse ancora più importante, costruiamo i computer più efficienti dal punto di vista energetico e tutti i nostri prodotti superano le severe norme governative Energy Star 5.2. Nessun’altra società nel settore può dire lo stesso.
Pensiamo che gli standard IEEE 1680.1 possano essere migliorati per proteggere l’ambiente se includono miglioramenti come questi. Questo standard, su cui il sistema di verifica EPEAT è basato, è un importante metro di misura per il nostro settore e i nostri prodotti.
Le nostre relazioni con EPEAT sono diventate più forti con questa esperienza e non vediamo l’ora di lavorare con il sistema di classificazione EPEAT e il relativo standard IEEE 1680.1. Il nostro team di Apple è dedicato alla costruzione di prodotti che ognuno sia orgoglioso di avere e usare.
Bob
Io credo che se gli enti governativi americani non avessero escluso Apple dalle gare di appalto per la mancanza della certificazione EPEAT questo passo indietro non sarebbe stato fatto.
[via Apple]
Senza Steve Jobs, sono ancora un po’ confusi, procedendo ad alcune scelte che Jobs forse non avrebbe mai accettato.
E’ evidente che le scelte prese sono frutto di calcoli economici e non di scelte che fanno parte di un progetto. Ogni scelta di Jobs faceva parte di un progetto (a molti nascosto) e questo qualcuno non lo ha ancora capito. Questo dietrofront lascia qualche dubbio sulle strategie di Apple.
Evidentemente pensavano che la certificazione EPEAT costasse più del suo valore reale, dato che i parametri (a loro dire) sono troppo bassi per misurare l’effettiva ecosostenibilità dei prodotti apple.
Peccato che senza certificazioni non si va da nessuna parte…
c’hanno provato
A parte lo scivolone mediatico, che con Steve Jobs non sarebbe mai avvenuto, la cosa più grave è che la Mela ha mentito dicendo che era uscita dalla certificazione ambientale perché ormai inadeguata. Ha dimostrato così di fregarsene dell’ambiente e di pensare solo al fatturato, ma c’è da scommettere che la cosa non finisce qui: http://www.creuzanews.com/?p=1455