Le class action non sono pratiche solo americane. Anche in Italia sono permesse dal 1 gennaio del 2010 (art. 49 della legge 23 luglio 2009 n. 99). Il problema è che pochi studi legali sono abbastanza coraggiosi da sfidare le multinazionali raccogliendo le adesioni dei consumatori.
Fortunatamente qualcuno di coraggioso a volte c’è. La Federconsumatori e il CTCU (Centro Tutela Consumatori e Utenti), infatti, hanno attivato una class action contro Apple. Al centro dell’attenzione c’è la poca trasparenza espressa dalla società nell’informare i clienti in riguardo alla possibilità di usare 2 anni di garanzia gratuitamente. Dalla nota diffusa si legge:
Le società sono state ritenute responsabili di pratiche commerciali scorrette e precisamente: non hanno informato in modo adeguato i consumatori circa i loro diritti di assistenza gratuita biennale sui prodotti venduti limitandosi invece a riconoscere la sola garanzia commerciale di un anno di Apple; in merito alla natura, al contenuto ed alla durata dei servizi di assistenza aggiuntiva offerti ai consumatori in occasione dell’acquisto di un bene di consumo non hanno chiarito adeguatamente il diritto del consumatore alla garanzia biennale di conformità da parte del venditore così da indurli ad attivare un rapporto contrattuale nuovo, a titolo oneroso, il cui contenuto risultava in parte sovrapposto ai diritti già spettanti in forza della garanzia legale, che non prevede addebito di costi o limitazioni.
La società era già stata multata dal TAR del Lazio con una multa e l’Unione Europea sta indagando per trovare gli estremi di un provvedimento comunitario.
[via federconsumatori]


Il mio personale plauso alla Federconsumatori. È sempre bello vedere qualcuno che si batte per il rispetto dei consumatori.