Molti alberghi, purtroppo, continuano a sostenere che internet debba viaggiare per un cavo Ethernet. Di solito sono gli alberghi che fanno pagare la connessione, perché quelli fighi la rendono gratuita per tutti gli ospiti dell’albergo con il WiFi.
Ad ogni modo, quando si incappa in uno di questi alberghi come si ci può collegare ad internet se si possiede un iPad? In teoria non si può, anche se il team di 9to5mac ha dimostrato che in realtà un modo ci sarebbe, anche se macchinoso.
Bisogna munirsi di una serie di accessori:
- Un iPad (ovviamente).
- Un cavo Lightning con adattatore USB (29 € su Apple.it).
- Un cavo USB a USB maschio a maschio (16,90 € su Amazon).
- Un Hub USB (8,95 € su Amazon).
- Un adattatore Ethernet a USB (27,85 € su Amazon).
- Un cavo Ethernet (5,99 € su Amazon).
- Un router (lo avrete sicuramente in casa).
Quello che dovrete fare è collegare il cavo Lightning-USB all’iPad, poi collegare il cavo USB alla porta USB del cavo Lightning e aggiungere l’altra estremità all’hub. Da un’altra porta dell’hub inserite l’adattatore Ethernet e inserite il cavo Ethernet collegandolo al router (o se siete in albergo semplicemente al cavo).
Anche se Apple non lo ha dichiarato espressamente, da quell’accrocchio iOS sarà in grado di navigare. Forse un giorno qualcuno creerà un accessorio unico senza passare per quell’impasto di fili.
Comunque anche negli hotel fighi (5 stelle) ti fanno pagare il wifi in camera….
Se lo fanno pagare non sono poi tanto fighi.
Giuro, lavoro spesso in florida e negli hotel a 5s (da 700 dollari a notte eh) il wifi c’è nella hall… In camera ti attacchi (al cavo)
Se vuoi il wifi in camera paghi a parte (come il frigo bar)
Ma io per fighi non intendo per costosi. Intendo alberghi cool.
Giro parecchio per lavoro e negli alberghi “più fighi” il wi-fi c’è ed è gratis,pero credo che dove non c’è sia meno macchinoso un routerino wi-fi da collegare al cavo in stanza che ti crea la tua rete in camera per i tuoi dispositivi…senza così il triste vincolo di avere l’ipad o altri accessori vincolati al cavo….ne esistono di tutte le marche a pochissimi euro, quindi anche più economici e più semplici
Il cavo usb che hai menzionato e maschio/maschio e poi non c’e’ bisogno di tanto macchinosità o meglio meno macchinosità .
Hai ragione ho corretto
Ma un access point da 10 euro da usare come bridge non risolverebbe il problema? Io viaggio tra i 90 e i 120 giorni l’anno per lavoro… bisogna un attimo farsi furbi.
saltare una parte del casino per esempio con il cavo lightning to usb dell’ ipad fino all’hub dove ci mettiamo l’adattatore lan-usb?
Poichè me ne sono occupato in varie occasioni e contesti, vorrei richiamare l’attenzione sui rilevanti costi necessari al fine di erogare connettività ad Internet affidabile, continua e diffusa in ambienti estesi. Perchè dovrebbe essere gratis?
Perché in realtà si pagano fior di quattrini per la stanza e quindi il costo del WiFi, spalmato sull’anno e sul numero di avventori, diventerebbe irrisorio.
Non è così semplice… Non è come fanno i bar, mettere un routerino qualunque e condividere…
Bisogna avere connettività ampia (tipicamente fibra a 100Mb per poter servire anche 200 utenti contemporanei, tipica situazione dei convegni), cablare tutti gli ambienti principali ed ogni piano o porzione di esso ove l’estensione sia notevole. Posizionare accuratamente molti ripetitori, facendo attenzione a non superare mai il numero di 3 hops. Superare l’importante limitazione delle porte camera (sono per legge REI ovvero resistenti al fuoco e dotate di lamina in acciaio, ed uccidono la propagazione del segnale). Non è possibile utilizzare ripetitori o antenne molto potenti, poichè il client (tipicamente mobile) puo’ magari ricevere ma non inoltrare a tali potenze… Si usano anche soluzioni mesh per una migliore fault tolerance. Poi ci vuole (almeno) un server, ed almeno una persona che monitori e gestisca la situazione…
A meno di quelle situazioni ‘da stregone’ che si trovano in diversi piccoli hotel, dove anche con pochi utenti la connettività è inesistente nei fatti ed inutilizzabile.
Quindi il sistema diventa un costo irrisorio per i piccoli alberghi e costosissimo per quelli grandi? Non si potrebbe semplicemente collegare un router ai cavi Ethernet della rete costruita in precedenza?
I router casalinghi solitamente vanno in bambola anche con meno di 20 utenti contemporanei. anche un piccolo hotel ha spesso almeno 40-50 utenti. Poi nessuno ha i corridoi ed i piani precablati…
Inoltre deve essere garantito l’isolamento delle reti, poiché la rete interna dell’hotel gestisce dati sensibili e riservati, e perché ogni cliente ha diritto alla tutela del proprio spazio privato.
Poi molti business traveller hanno necessità di connettività VPN, che richiede molta capacità computazionale di routing per via della cifratura continua. Un router casalingo, quando supporta la VPN, ne supporta a malapena un solo canale…
Poi resta l’annoso problema dell’autenticazione. Se è vero che il decreto c.d. ‘Pisanu’ è stato parzialmente abrogato, restano sempre in essere tutti gli articoli del codice penale riguardo varie fattispecie tipo ad esempio terrorismo, pedofilia. Le normative vigenti regolano comunque l’obbligo di adottare opportune protezioni all’accesso, ed è consigliabile al fine di evitare di rispondere in prima persona quali titolari della linea di connessione,..