iADQuando Apple acquistò Quattro Wireless trasformandolo in iAD, il sistema pubblicitario creato per le applicazioni, aveva come obiettivo sottrarre una buona fetta di introiti a Google. Purtroppo le cose non sono andate così. La società di Cupertino si è dovuta scontrare con un equilibrio molto precario tra le interazioni con i banner e il loro enorme costo. Tra interazione e costo, le società preferiscono spendere di meno perché per sommi capi il click potrebbe essere anche un'interazione.

Ma in tutto questo c'è anche un altro fattore che penalizza iAD: la condivisione delle informazioni. Mentre Google raccoglie e condivide tutto con i suoi partner, per gestire e targetizzare meglio le campagne, Apple non condivide poco o nulla. Lo scorso anno la società firmò una sorta di patto con gli utenti in cui promise che non avrebbe condiviso nulla e protetto i dati personali. Il risultato è un'opacità che non piace alle aziende.

Secondo AdAge questo comportamento è arrogante. La società non dovrebbe tenere per se i dati degli utenti e condividerli per gestire meglio le campagne. Non credo che la società si piegherà a queste polemiche. Ma intanto viene da pensare: per rilanciare iAD basterebbe sul serio proteggere meno i dati degli utenti?

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7 Comments

  1. Come se non si sapesse come Google vive principalmente dei dati rivenduti al contrario di Apple che vive con l’hw che vende (anzi, stra-vende).

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