Le applicazioni possono essere considerate una forma d’arte? Per il MOMA di New York la risposta è sì, tant’è vero che un’applicazione è diventata un elemento per un’esposizione permanente nel museo, certificando la trasformazione da app ad opera.
L’applicazione è Biophilia della cantante islandese Björk. Nata come forma interattiva del suo album musicale, che tra l’altro si trova nell’iTunes Store, l’app permette di interagire con dei videogame e la musica per un’esperienza nuova nella fruizione dei brani.
L’applicazione riflette l’interesse dell’artista nel collaborare ad un processo che non include solo gli altri artisti, ingegneri e musicisti, ma anche gli amatori, vale a dire le persone che scaricano e usano l’applicazione-album.
Con queste motivazioni il MOMA ha integrato l’app per iOS nel suo catalogo. Non è la prima volta che capita di vedere l’integrazione di un’app in un museo. Lo scorso anno il National Design Museum ha incluso l’app Planetary nella sua esposizione.