Lo scorso anno mi trovai a pensare dello scarso successo della segreteria telefonica in Italia e nel resto d’Europa. Un servizio che potrebbe essere utilizzato anche oggi, considerando che orami tutti abbiamo un monte di minuti mensili da utilizzare, ma che continua ad essere dimenticato. Fattori culturali ed esperienza utente molto bassa, dettata dai numerosi passaggi da effettuare per ascoltare i messaggi, la degradano a funzione da dimenticare.
Per tale motivo, sopratutto nel nostro Paese, l’uso dei messaggi testuali ha sempre avuto un grande successo. Successo aumentato negli ultimi anni con la diffusione di servizi gratuiti, o presunti tali, per lo scambio infinito di parole. Ma c’è una cosa che potrebbe distruggere tutto questo: i messaggi vocali.
I messaggi testuali hanno prosperato per via del costo inferiore alle telefonate. La voce, però, offre un’intonazione, una sensazione, un feeling molto superiore. Una sensazione che si è tentato di sostituire, a mio avviso senza grandi successi, con le faccine. La voce resta pur sempre la voce.
Per tale motivo se possiamo scegliere, a parità di gratuità, tra voce e testo, di sicuro vince la prima per molti motivi. Non per ultimo la noia di dover digitare le parole con le tastiere virtuali. Questo fattore mi lascia immaginare un futuro dove i messaggi di testo diminuiranno, per fare largo ai messaggi vocali.
Della stessa opinione è Tim Cook, CEO di Apple, che all’analista Steve Milunovich di UBS ha dichiarato che le persone preferiscono i messaggi vocali, per questo motivo in iOS 8 è stato dato grande risalto a questa funzione.
Ricordo che in iOS 8 è possibile lasciare dei messaggi vocali in due modi: premendo il pulsante del microfono o portando il telefono al viso1. Dite la verità: con Whatsapp mandate più messaggi vocali che testuali, vero?
- Quest’ultima funzione è disponibile quando dobbiamo rispondere ad un messaggio vocale ricevuto. ↩
Mai usati. Se devo parlare con qualcuno preferisco chiamarlo.