Siamo alle solite, alla solita risoluzione dei problemi all’italiana, vale a dire dare la colpa agli altri. Stiamo parlando di equo compenso, la tassa che il Ministro della SIAE, Dario Franceschini, ha aumentato coattivamente perché di base siamo tutti dei pirati di brani musicali.
Ma facciamo un breve riassunto. Dario Franceschini aveva aumentato l’equo compenso effettuando un regalo gratuito alla SIAE. Su Twitter disse che i costi cadevano sui produttori e non sui consumatori (ma perché i prodotti chi li paga?). Cosa che ieri abbiamo scoperto non vera perché Apple, tra le prime a recepire l’aumento dell’equo compenso, ha aumentato i prezzi nell’Apple Store.
Ma di contro, anziché dichiarare che la norma conteneva qualcosa che non va, Franceschini se l’è presa con Apple dichiarando su Twitter:
iPhone5S16GB: Francia 709€ (copia privata 8€) Germania 699 (cp 36€) Italia ora 732 (cp 4€). Apple fa pagare cp solo ai suoi clienti italiani.
Al di la del fatto che in Germania l’equo compenso non si paga, ma si sa un Ministro mica deve sapere tutto. A questo si aggiunge una comunicazione dei sindacati della SIAE che, come riporta IlSole24Ore, non brilla di certo in politicamente corretto:
Un’operazione di pura mistificazione della realtà mirata a confondere i consumatori e a mantenere inalterati i propri ingenti profitti, spesso realizzati attraverso l'utilizzo di manodopera a basso costo.
Come dire: Apple è cattiva perché sfrutta i poveri e non ci dà i suoi soldi. L’opera di denigrazione dell’azienda continua a suon di “e pigliati sti quattro spicci”, considerando che sul Corriere delle Comunicazioni la SIAE si diverte a deridere Apple dichiarando che se non vuole abbassare i prezzi è disposta a comprare gli iPhone in Francia e venderli in Italia a 50 € in meno del listino italiano.
Quindi ricapitoliamo: un Ministro che dovrebbe occuparsi di Beni Culturali aumenta un balzello che va a favore non dei cittadini, ma di un ente privato: la SIAE, che sospetta che siamo tutti ladri (io uso Spotify). Quando si accorge di aver fatto una legge i cui balzelli cadono sui clienti dà la colpa all’azienda che applica la legge. La SIAE, che ha avuto questo gradito omaggio, deride l’azienda che ha applicato la legge.
In tutto questo attendo una dichiarazione ufficiale di Apple che dovrebbe giungere, ormai, tra non molto.
ottimo articolo, voglio proprio vedere questa storia come va a finire, anche se credo ovviamente non bene per noi consumatori.
Articolo veramente eccellente concordo con voi. Governo e SIAE sono degli autentici ladri, qui chi pensa che sia una questione da “fanboy” non ha capito nulla della vita.
Vien quasi voglia di smettere di pagare spotify e di iniziare a scaricare musica via torrent…
La colpa è solo nostra che continuiamo a votare emeriti st*******. Saluti. E ricordate che sbagliare è umano, perseverare diabolico! SVEGLIA!!!
sarei curioso di sapere come si fa a non votare gli emeriti strònzi di cui parli? se c’e’ un modo dimmelo cosi lo metto in pratica alle prossime elezioni 😉
È semplicissimo: prova a escludere i partiti che hanno sempre governato da oltre 20 anni e quelli che hanno fatto sempre finta di fare opposizione ed hai la risposta.
Quindi mi stai dicendo che non dovrei votare… Chiaro… 🙂
Io la voglio pagare stà tassa! Però, poi scarico quel che mi pare!
se fosse possibile fare come negli USA credo ci sarebbe molta meno evasione