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L'Italia vuole l'IVA sugli ebook al 4%, l'Europa no 2

Vi piacciono gli ebook? A me molto. Grazie agli iPhone, iPad, ebook reader e altri dispositivi si possono trasportare migliaia di libri in pochi grammi. Nell’ultimo anno, secondo l’ISTAT, 2,5 milioni di persone hanno scaricato un ebook in Italia, vale a dire il 27,3% della popolazione.

Una percentuale che potrebbe salire se il prezzo dei libri elettronici fosse più basso di quello dei libri cartacei. In fondo eliminando il costo della stampa e del trasporto, i prezzi dovrebbero scendere. Ma perché non lo fanno? Uno dei motivi, come avviene nel mercato della benzina, sono le tasse.

Un ebook è considerato un prodotto elettronico al pari di un’app o un videogame. L’IVA applicata è quindi del 22%. Un libri cartaceo è invece soggetto ad IVA del 4%. Ma come mai esiste questa discrepanza? Al momento non lo sappiamo.

Con il recente Patto di Stabilità, il ministro Franceschini è riuscito a far passare una mozione per equilibrare l’IVA sugli ebook e portarla al 4% come la versione cartacea. Una mossa che non è piaciuta all’Unione Europea. La UE, infatti, non vuole il calo dell’IVA sui libri elettronici. Non chiedetemi il perché.

Per convincere i burocrati europei a cambiare idea è nato un movimento in rete che si chiama Unlibroèunlibro. Il sito raccoglie i tweet con hashtag #unlibroèunlibro in cui bisogna indicare un pollice verso contro la differenza dell’IVA. Un’iniziativa che ha sviluppato oltre 34.000 tweet.

Speriamo che l’Europa cambi idea. Con l’IVA al 4% il prezzo degli ebook potrebbe scendere di oltre il 15%.

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