Nel 2007 Apple presentò l’iPhone rivoluzionando il settore degli smartphone. L’iPhone ha rappresentato una rottura, un’innovazione e un punto di partenza che faceva piazza pulita dei goffi tentativi della concorrenza, con un nuovo dispositivo funzionale e dalle grandi potenzialità.
Credo di poter azzardare di dire che il Progetto Ara di Google ha una portata al pari di quell’evento. Questo telefono modulare, che qualcuno teme farà gola solo ai geek, pone la piena libertà nelle mani degli utenti.
Un prototipo funzionante è stato mostrato alla stampa solo ieri: il modello Spiral 2. Questo smartphone è composto da 8 parti, 9 se contiamo lo schermo, attaccate all’unità centrale magneticamente. Ogni componente è una caratteristica del telefono che può essere cambiata a piacimento.
C’è bisogno di una fotocamera più potente? Anziché cambiare tutto lo smartphone si cambia solo quel pezzo. Stessa cosa per la batteria, la porta di ricarica, l’antenna, il processore, la memoria, lo schermo e così via.
Anziché cambiare tutto il telefono, ogni anno si può cambiare il singolo o più componenti. Tutti acquistati in un negozio di componenti, un po’ come si fa ora con le applicazioni. E allora si comprendono le potenzialità della cosa.
Se si rompe lo schermo non bisogna cambiare il telefono, basta comprare quel componente e attaccarlo. Al momento il Progetto Ara è ancora in fase di test, forse per la fine del 2015 vedremo un’anteprima, ma per la commercializzazione ci sarà da attendere ancora un paio di anni.
Quando arriverà state certi che sarà rivoluzionario.
non voglio essere troppo poco lungimirante, riconosco sicuramente la portata rivoluzionaria del progetto, ma a me sinceramente non entusiasma granché. Forse perché mi aspetto in primo luogo un design e delle rifiniture perfette da uno smartphone, forse sono troppo esagerato anch’io.