Libre Office

Ricordo ancora quando internet non era molto diffusa e si scriveva essenzialmente in software per computer. In questi casi bisognava acquistare un DVD, spesso con la suite di Office di Microsoft che costava molto. Oppure si poteva evitare di dare soldi ad una multinazionale e puntare sul software libero.

LibreOffice è sempre stato un progetto open source. Alcuni sviluppatori si sono uniti per un’alternativa gratuita e libera. Ovviamente, essendo un progetto a fondo perduto, il suo sviluppo non è mai stati all’altezza del blasonato Office, ma sta di fatto che esiste, funziona ed è gratis.

Ora LibreOffice è disponibile anche nel Mac App Store. La suite contiene un programma per creare documenti testuali, uno con un foglio di calcolo, un programma di CAD per i progetti e altre app.

LibreOffice pesa 213 MB e si scarica gratuitamente dal Mac App Store.

pulsante Mac App Store

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6 Comments

  1. Il concetto di “progetto a fondo perduto”, che è sbagliato sotto ogni punto di vista (il software libero ha un modello di business preciso, a cui attinge – tra l’altro – anche Apple per OS X), dimostra una buona incompetenza, che viene confermata dalla frase sul confronto con Microsoft Office.
    Che dire del governo francese, che utilizza LibreOffice su 500.000 PC (con una percentuale di Mac)? Anche il governo francese è un progetto a fondo perduto? O forse ha compreso che il modello di sviluppo del software libero rappresenta il futuro?
    Quando Apple è passata dal sistema operativo tradizionale a quello kernel based di OS X, che sfrutta FreeBSD, ovvero un software libero, lo ha fatto perché il Mac è un progetto a fondo perduto, o perché anche Apple ha capito che il software libero rappresenta una base di sviluppo migliore rispetto al software proprietario?
    Io, prima di scrivere certe cose, ci penserei due volte, oppure chiederei a qualcuno un po’ più competente… Così, solo per evitare orrori come

  2. Credo di essermi espresso male. Per “fondo perduto” intendevo dal punto di vista economico. Non lo fanno per guadagnarci come fa Microsoft.

    Per il software all’altezza, onestamente l’ho usato e non l’ho trovato al livello qualitativo per funzioni di Microsoft. Ovviamente è un mio parere.

    1. La precisazione conferma che l’articolo tratta in maniera superficiale e sgrammaticata (che significa “si scriveva essenzialmente in software per computer”?) di argomenti di cui si dimostra scarsa o nulla conoscenza.
      Quando internet era poco diffusa (suppongo si intenda gli anni ’90) non esistevano nemmeno i DVD e il software si acquistava nei floppy disk. Non esisteva nemmeno LibreOffice, essendo nata nel 2011: esisteva al massimo StarOffice, da cui nacque il progetto OpenOffice.org e da quest’ultimo, ormai praticamente fermo, LibreOffice, che invece è considerato un pacchetto software di ottima fattura da tutte le maggiori “autorità” in materia di qualità del codice.
      “Per il software all’altezza” (?) bisognerebbe dimostrare di averlo usato spiegando al lettore i punti di forza e di debolezza, e non tanto nei confronti della suite di Microsoft (per cui si avrebbero comunque ben altro responso), quanto piuttosto nei confronti delle necessità dell’utente.

  3. Nella mia prima risposta ho parlato di modello di business (e questo avrebbe dovuto chiarire la cosa). Chi lavora nell’ambito del software libero lo fa per guadagnarci, se possibile più di chi sviluppa software proprietario.

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