proteste FBI

Molti credono sia solo una mossa commerciale, di marketing, come se dietro vi fosse un governo ombra che ha già stretto accordi con Apple per accedere a tutti i dati. Ma in una società garantista in cui sono cresciuto, l’onere della prova aspetta all’accusante. Se queste persone così sicure hanno prove contro la cifratura dei dati di Apple, sono liberi di pubblicarle.

Al momento, prendendo in mano solo i fatti e lasciando da parte le ipotesi, abbiamo un ente federale che vorrebbe accedere a tutti gli smartphone liberamente e una società, come Apple, che intende tenere fede al patto con i suoi clienti. Patto che prevede di proteggere i dati degli utenti.

A favore di questa linea, oltre a Facebook e Google che si sono schierate sin dall’inizio, aumenta la lista di società e associazioni che hanno deciso di supportare Apple nella causa.

Tra queste nomi eccellenti come l’ONU che ha dichiarato di essere a favore dei diritti dell’uomo. Ma arriva anche l’appoggio di Twitter, Airbnb, eBay, LinkedIn, Square, Atlassian, Automattic, Cloudflare, GitHub, Kickstarter, Mapbox, Meetup, Reddit, Squarespace, Twilio, IBM, AT&T, EFF, Amazon, Box, Cisco, Dropbox, Evernote, Mozilla, Nest, Pinterest, Slack, Snapchat, Whatshapp e Yahoo.

Anche alcuni familiari delle vittime di San Bernardino si sono schierati a favore di Apple. In pratica a breve solo l’FBI sarà a sfavore.

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