HomeKit

Non esistono norme che lo rendano obbligatorio, ma sarebbe bello che tutte le nuove case, oltre a rispettare i parametri per l’ecosostenibilità, avessero un impianto di domotica già integrato. Un po’ come quando si inserisce la predisposizione per i condizionatori.

Ovviamente questo farebbe lievitare i costi e i costruttori di case mirano a massimizzare i profitti, quindi non lo fanno. Apple, però, ha stretto accordi con alcune aziende per integrare HomeKit nei nuovi appartamenti, come racconta David Kaiserman della Lennar Corporation.

La società sta costruendo una serie di appartamenti ad Alameda, in California, con tutti i sensori per HomeKit già installati, per un totale di 30.000 dollari di hardware. La casa sarà comprensiva di domotica gestibile da un iPad e governabile a voce con Siri.

Apple sta coinvolgendo anche altre aziende, come la Brookfield Residential Properties Inc, per la costruzione di case intelligenti. Secondo le stime entro il 2020 si spenderanno oltre 40 miliardi di dollari in domotica.

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1 Comment

  1. In Italia sarebbe concorrenza sleale nei confronti degli altri produttori… Non puoi obbligare un futuro acquirente a scegliere un OS piuttosto che un’altro. Se ad esempio io utilizzo ANDROID e non ho nessuna intenzione di passare ad IOS, come farei ad interaggire con la domotica di casa, traendo lo stesso godimento che potrei trarre con un device IOS ? Non a caso in Italia, ma anche nel resto del mondo i costruttori lasciano il capitolato aperto, così che l’acquirente si possa scegliere a propria misura le finiture dell’appartamento. Esistono un’infinità di sistemi domotici multipiattaforma, inserissero uno di questi e lasciassero all’acquirente la scelta del OS con cui controllarlo… In Italia la pezzatura media di un’appartamento sono 90 mq, con un sistema da 30.000 dollari o euro che dir si voglia, incrementerebbe di oltre 300,00 euro al mq il costo dell’immobile, pura follia…

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