
Arrivano buone notizie nel settore dei libri. Un settore che spero cresca sempre di più, perché il libro è l’antidoto migliore contro l’analfabetismo funzionale. Nel 2016, come dicono i dati dell’AIE (Associazione Italiana Editori) le vendite sono aumentate in Italia.
Escludendo i dati di Amazon, che vale da sola 120 milioni di euro in fatturato, il settore ha visto la vendita di 87,5 milioni di volumi, per un fatturato di 1,28 miliardi di euro e una crescita del 2,3%.
In totale nel 2016 sono stati pubblicati 66.505 libri. Una quantità enorme se confrontati con i 13.203 libri pubblicati nel 1980. Gli ebook sono stati ben 74.020 e gli audiolibri 2.400. Se vi state chiedendo perché ci sono stati più ebook che libri cartacei, la risposta è semplice: alcuni libri sono nati solo in versione elettronica, inoltre ci sono stati libri pubblicati negli anni precedenti in formato cartaceo e adesso disponibili anche in forma elettronica.
Questi 87,5 milioni di libri sono stati venduti per il 72,8% nelle librerie fisiche. Queste vedono una piccola crescita. I libri di carta vendono l’1,6% in più rispetto al 2015. La vendita on line di libri copre il 16,5% del mercato. Gli ebook crescono del 2,3%.
La maggior parte degli ebook si leggono negli smartphone (64,8%), seguiti dai tablet (28,3%) e solo il 7,3% li legge negli ebook reader.
La fascia d’età che legge più libri è quella dei giovani tra i 6 e i 17%. Il 47,3% di loro legge libri. Chi ha tra i 25 e i 44 anni legge poco. Tra il 2015 e il 2016 sono calati del 25,4%. Gli anziani, over 60, vedono un aumento del 9,6%.
Quindi aumenta la vendita di libri di carta, le librerie di piccole dimensioni sopravvivono e il commercio elettronico, in Italia, non è ancora pericoloso. Ma per quanto tempo sarà così?
