
Qualcuno sperava che Apple la comprasse per integrarla in Apple Music. Invece Pandora non solo è ancora lì, ma ha deciso di sfidare proprio Apple Music e Spotify. Nato come paniere di web radio negli USA, si è trasformata in servizio di streaming musicale.
Ma che senso ha offrire lo stesso catalogo allo stesso prezzo, in questo caso 9,99 $ al mese, con gli stessi mezzi? Pandora spera di fare la differenza mediante il suo algoritmo di creazione automatica delle playlist, costruito in base alle preferenze dell’utente. In effetti da questo punto di vista, almeno per me, Apple non se la cava molto bene. I suoi suggerimenti sono spesso fallaci.
Al momento, però, i concorrenti possono dormire tranquilli. Pandora sarà disponibile dal 15 marzo solo negli Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda. Inoltre per abbonarsi bisognerà ottenere un invito.
Chi è già iscritto a Pandora Plus avrà 6 mesi di Premium gratuiti. Il servizio sarà disponibile nelle app per iOS e Android, ma anche su Google Chromecast e CarPlay.
In Italia il servizio non è arrivato neanche sotto forma di web radio. Probabilmente l’approdo del servizio di streaming richiederà molto tempo.