
Google è stata la prima azienda ad offrire per 1 GB di spazio per le proprie email e portarle sempre con se. Le altre aziende, prima dell’arrivo di Gmail, offrivano solo pochi MB e la posta, quindi, doveva essere scaricata nei vari dispositivi per cercare di recuperare spazio nella casella.
Ma se da un lato la generosità di Google arrivava a 1 GB, dall’altro la società pretendeva dei dati sui quali lucrare. Per anni Google ha letto, seppur a livello macro, i dati presenti nelle email per poter piazzare meglio i banner pubblicitari e creare un profilo sull’utente.
La società ha deciso che non lo farà più. Non è una questione di pentimento, ma di opportunità. Semplicemente a Google non serve più leggere i dati in Gmail, perché ha già montagne di dati su di noi.
Come ha spiegato Diane Greene, vice presidente senior di Google Cloud, gli utenti che usano la casella gratuita di Gmail avranno gli stessi benefici in termini di privacy ottenuti dagli utenti paganti di G Suite.
Quindi i banner continueranno ad esserci, ma non saranno personalizzati in base al contenuto delle email.
