Tim Cook Trump

Trump è un uomo semplice. Crede alle notizie lette su Facebook, si basa sui luoghi comuni e ha un sistema per collegare causa ed effetto abbastanza veloce. È un po’ come l’amico al bar che racconta le storie sul cugino e che non si interessa del prezzo del petrolio tanto ha l’auto a gas. Peccato che si tratti del Presidente degli Stati Uniti.

L’ultima uscita lo vede schierato contro il patriottismo del popolo LGBT. Probabilmente nella sua testa è apparsa l’immagine di un gay che prende a borsettate un coreano, perché altrimenti non si spiega perché ha dichiarato che l’esercito deve concentrarsi sulla vittoria e i transgender non vanno bene. Neanche se l’esercito combattesse con i fucili come nell’800, anziché usare droni e aerei.

La sua decisione omofobica ha subito attirato le attenzione delle persone che da anni combattono contro le disuguaglianze. Tim Cook in un recente tweet ha lanciato l’hashtag #LetThemServe, cioè lasciateli servire il paese.

Siamo in debito con tutti coloro che servono il Paese. La discriminazione contro chiunque lascia indietro tutti.

Trump ignora le storie di chi ha difeso gli Stati Uniti e condotto le missioni all’estero, come Kristin Beck, una Navy Seal che ha servito gli Stati Uniti per 20 anni ricevendo numerose medaglie al merito.

Nata come Christopher Beck, il militare decise di cambiare sesso successivamente. Recentemente Kristin ha dichiarato “Il presidente mi incontri faccia a faccia e mi dica che non sono degna di servire il Paese”.

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