Nel 1980, nei laboratori della Xerox PARC, si sviluppò il linguaggio di programmazione Smalltalk che era orientato agli oggetti. Tre anni dopo alcuni ingegneri fusero il linguaggio C con Smalltalk e nacque Objective-C. NeXT, la società che fondò Steve Jobs, lo prese in licenza per creare NeXT OS. Quando Apple acquistò NeXT nel 1996, NeXT OS fu usato per creare OS X, ora conosciuto come macOS. Quindi Objective-C è stato usato per creare OS X.
Nel 2007 Apple creò iPhone OS, ora conosciuto come iOS, con Objective-C 2.0. Nel 2014 Apple presentò Swift, che è un linguaggio di programmazione che semplifica il codice di Objective-C usato, precedentemente, per sviluppare app per iOS e OS X. Quindi tutto questo giro ci fa comprendere l’importanza di Objective-C nella programmazione di app per i sistemi operativi di Apple.
A tal proposito, per approfondire l’argomento, ho comprato il libro “Programmare con Objective-C 2.0 per iOS e OS X” scritto da Andrea Picchi – capo dello sviluppo mobile di Ryanair. Questo libro è una sorta di manuale per Objective-C, perché tratta tutti gli aspetti di questo linguaggio in ben 831 pagine.
Il volume si divide in 5 parti che, volendo, possono anche essere lette singolarmente in base al proprio grado di conoscenza:
- Introduzione al linguaggio Objetive-C.
- Capitoli per programmatori junior.
- Capitoli per programmatori senior.
- Parte avanzata.
- I framework Cocoa e Cocoa Touch.
Aggiornato al 2015, il libro è abbastanza comprensivo, con immagini, esempi e codici. È ideale per chi vuole imparare questo linguaggio e ha bisogno di un testo in italiano per farlo. Tra i libri in italiano, infatti, è tra i più completi.
Programmare con Objective-C 2.0 per iOS e OS X è edito da Edizioni LSWR. Lo si trova nelle librerie per 49,90 €, oppure su Amazon per appena 16,92 €. L’edizione Kindle costa 13,99 €.