Tim Cook

L’altro ieri Tim Cook è stato all’incontro per l’inaugurazione del 18° anno dell’Osservatorio permanente Giovani-Editori. Si tratta di un’organizzazione che spinge le scuole ad adottare un progetto in cui gli studenti leggono i giornali, per commentare le notizie pubblicate e sviluppare uno spirito critico.

Dopo le presentazioni e alcune domande relative al rapporto tra Apple e il mondo della scuola, sono state attivate le domande da parte del pubblico. Composto da 1.000 studenti che hanno dimostrato di essere molto curiosi.

Domande su privacy, lavoro, Dreamers americani, la paura di fallire e così via. Una ragazza, però, ha fatto una delle domande che molti volevano porre: “Perché i prodotti di Apple costano di più in Italia rispetto agli Stati Uniti?”.

Tim Cook è stato felice di rispondere, forse per fare chiarezza su un punto che lascia circolare molte voci. La risposta è stata semplice: negli Stati Uniti le tasse si applicano quando si paga, perché ogni stato della federazione applica un’aliquota diversa.

I prezzi dichiarati in Europa, invece, sono tasse incluse e queste variano da stato a stato. Per questo motivo gli iPhone sono più costosi in Italia. Semplicemente le tasse (vedi IVA) sono più alte. “Apple vorrebbe tanto offrire un prezzo basso e uguale per tutti, ma non è possibile” ha ultimato Cook nella sua spiegazione.

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