Nel 2014 il signor Enrique Bonansea pubblicò un’app nell’App Store che si chiama Animoji. Si tratta di un’applicazione per inviare emoji, ma animate. Quindi, per esempio, quella che fa l’occhiolino muove la palpebra e così via.
Nel 2015, mediante la sua società Emonster, brevettò il nome negli Stati Uniti. Pochi mesi fa abbiamo visto il brand Animoji applicato al nuovo servizio di Apple dedicato agli iPhone X. Un servizio che consente di creare emoji animate sfruttando il riconoscimento del volto con il sensore del telefono.
Come ha fatto Apple ad usare un brand già registrato? La società aveva provato a comprare la licenza per usarlo, ma il signor Bonansea ha preferito non cederlo. Apple, di tutta risposta, non ha cercato un nome alternativo ma ha semplicemente deciso di usarlo lo stesso.
Per questo motivo la Emonster ha contattato lo studio Susman Godfrey per fare causa e chiedere il non uso del brand. Apple si appellerà sul fatto che il brand fu depositato dalla Emonster Inc che fu chiusa quando Bonansea si trasferì in Giappone, fondando la Emonster kk. L’uomo sostiene che c’è stato un errore nell’aggiornare il nuovo proprietario del brand con lo spostamento della società .
Come finirà ? Lo scopriremo tra qualche anno.