Ho vissuto l’era dei cellulari sin dalla prima ora, con il fenomeno degli squilli e gli SMS a 0,15 €. Ho anche cambiato modello spesso, di solito una volta all’anno, quindi sono cresciuto con l’uso del telefono nelle varie fasi. Prima ancora ho usato il famoso gettone telefonico.
Forse per questo motivo sono riuscito a tararne l’utilizzo. Nonostante sia un fan sfegatato dell’uso dello smartphone, non ne sono drogato. Se non lo uso per mezza giornata non mi sento morire.
Per molte persone, invece, non è così. Basta andare in un cinema per accorgersene. Basta fare un giro in auto o fermarsi due minuti fuori ad una scuola. Sembrano che alcune persone abbiano inglobato lo smartphone nella mano, come una sorta di nuova parte del corpo.
Per questo motivo il designer Klemens Schillinger, un po’ per provocazione, ha realizzato il Sobstitute Phone. Si tratta di un a serie di tavole a forma di smartphone, con all’interno delle sfere. Le sfere propongono 5 gesture di uso comune: c’è lo slide in verticale, quello in orizzontale, il pinch-to-zoom e altri.
Teoricamente un malato di smartphone dovrebbe usarli per fare le gesture senza usare un telefono vero. In pratica servono a poco.