Blogging AI

Le abitudini di ricerca degli utenti stanno cambiando, e questo cambiamento potrebbe rappresentare una sfida significativa per il mondo del blogging. Fino a qualche anno fa, cercare informazioni online significava andare su Google, digitare una domanda e cliccare sui link che sembravano promettere le risposte migliori.

Ma oggi, con strumenti come ChatGPT Search, Perplexity e altre intelligenze artificiali che rispondono direttamente alle domande degli utenti, quel modello sembra sempre più obsoleto. Si sta passando dall’era dei link a quella delle risposte dirette, e questo cambia tutto per chi, fino a oggi, ha scritto per attirare traffico dai motori di ricerca.

Questa nuova tendenza potrebbe segnare la fine del traffico organico come lo conosciamo. Il traffico organico è stato per anni la linfa vitale dei blog e dei siti di informazione, consentendo ai creatori di contenuti di guadagnare con la pubblicità e di costruire comunità attorno ai loro temi preferiti.

Se il traffico cala, cala anche il valore della pubblicità. E se non ci sono più utenti che cliccano sui link, come faranno i blogger a sopravvivere? Questa è una domanda che molti stanno iniziando a porsi, e che ci costringerà a ripensare profondamente il futuro del blogging.

Il Cambiamento nelle Abitudini di Ricerca

Le abitudini di ricerca online stanno cambiando in modo radicale. Se una volta la domanda era “Quali siti rispondono meglio alla mia domanda?”, oggi la domanda è diventata “Quale AI mi darà la risposta migliore?”. Strumenti come ChatGPT Search o Perplexity offrono agli utenti risposte immediate, senza bisogno di passare per una lista di link. Questa è una grande comodità per chi cerca informazioni, ma rappresenta un enorme cambiamento per chi crea contenuti.

Quando le persone smettono di cercare su Google e iniziano a chiedere a un’AI, il traffico organico verso i siti web cala inevitabilmente. Meno clic sui link significa meno visualizzazioni, e meno visualizzazioni significano meno entrate pubblicitarie. Non è un caso che molti creatori di contenuti stiano iniziando a chiedersi quale sarà il futuro dei loro blog se questo trend dovesse continuare.

Un esempio significativo di questo cambiamento è rappresentato dalla recente chiusura di alcuni grandi blog tecnologici, che non sono riusciti a competere con il calo del traffico organico. La riduzione delle entrate pubblicitarie, legata direttamente alla diminuzione del traffico, ha portato molti editori a considerare nuove strategie, ma non tutte hanno avuto successo.

Oltre alla diminuzione delle entrate pubblicitarie, questo cambiamento comporta anche una riflessione sul tipo di contenuti che viene prodotto. Le AI sono in grado di generare articoli informativi in tempi brevissimi, ma spesso mancano di un punto di vista critico o di una prospettiva umana che possa aggiungere valore all’informazione. Questo sta spingendo molti creatori di contenuti a chiedersi quale sia il valore che essi possono offrire che non possa essere replicato dalle AI.

Il Declino del Traffico Organico e l’Impatto sul Blogging

Il traffico organico blogging è stato il cuore pulsante del successo di molti blog, grandi e piccoli. Attraverso l’ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO), i blogger riuscivano a raggiungere il proprio pubblico, anche in nicchie molto specifiche. Ma con il passaggio da Google a ChatGPT Search, questo modello rischia di non essere più sostenibile.

Molti blogger tecnologici, che per anni hanno creato contenuti per intercettare le domande degli utenti, stanno ora sperimentando un calo significativo delle visite. Le entrate pubblicitarie, già sotto pressione per l’aumento della concorrenza e delle norme sulla privacy, sono ulteriormente minacciate dal calo del traffico organico.

Questo ha un impatto diretto anche sulla qualità dei contenuti. Con la diminuzione delle entrate, molti blogger hanno meno risorse da investire nella creazione di articoli approfonditi e ben documentati. Di conseguenza, alcuni blog hanno iniziato a pubblicare meno frequentemente o a ridurre il livello di approfondimento degli articoli, il che contribuisce a creare un circolo vizioso: meno contenuti di qualità significa meno utenti, e meno utenti significa meno entrate.

Alcuni grandi blog tecnologici come The Next Web, Gizmodo, Endgadget, e Mashable hanno dovuto riorganizzare le loro attività, riducendo il numero di articoli pubblicati o concentrandosi su altri tipi di contenuti, come le newsletter o i podcast. Altri blog come ReadWrite, TUAW e GigaOM hanno invece chiuso definitivamente negli ultimi anni, non riuscendo a sostenere il calo del traffico e la mancanza di entrate pubblicitarie. Questa ristrutturazione è spesso una risposta diretta al calo del traffico web, ma è anche un tentativo di trovare nuove vie per monetizzare il proprio pubblico.

Inoltre, molti blogger stanno esplorando nuove tecniche per cercare di mantenere la loro rilevanza. Alcuni stanno puntando sulla creazione di contenuti più visivi, come video e infografiche, per attrarre un pubblico che è sempre meno incline a leggere lunghi articoli di testo. Altri stanno tentando di costruire una presenza su piattaforme di social media come TikTok e Instagram, cercando di diversificare le fonti di traffico.

Blogging Versus Contenuti Generati da AI

La personalizzazione delle informazioni è uno degli elementi chiave che distingue il blogging tradizionale dai contenuti generati dall’AI. Quando un blogger scrive un articolo, inserisce il proprio punto di vista, la propria esperienza e, in molti casi, la propria passione per l’argomento. Questo crea una connessione autentica con il lettore, che difficilmente può essere replicata da un’AI.

D’altra parte, le AI sono in grado di generare contenuti su scala e di rispondere in modo specifico a qualsiasi domanda. Per molti utenti, questo è sufficiente. Non hanno bisogno di leggere un articolo lungo o approfondito; vogliono solo la risposta. E l’AI gliela fornisce.

Il problema, però, è che un mondo in cui i contenuti sono generati solo da AI rischia di diventare più omogeneo, meno autentico. Se il contenuto è creato da macchine, e solo per macchine, cosa rimane della voce umana? Vale ancora la pena creare contenuti se il lettore può ottenere quello che cerca semplicemente chiedendo all’AI?

crescita blogging

Un altro problema riguarda la qualità dell’informazione. Le AI sono ottime nel riassumere e nel fornire risposte rapide, ma spesso mancano del contesto e della profondità che solo un essere umano può offrire. Un articolo scritto da un blogger può includere esperienze personali, aneddoti, e una narrazione che rende l’informazione non solo più piacevole da leggere, ma anche più memorabile e significativa.

Molti utenti, sebbene attratti dalla rapidità delle risposte delle AI, stanno cominciando a percepire la mancanza di questa dimensione umana. In questo contesto, i blogger che riescono a offrire una prospettiva unica, con contenuti di alta qualità che le AI non possono replicare, potrebbero trovare una nicchia in cui prosperare. Non si tratta solo di informare, ma anche di connettere, di intrattenere e di offrire un’esperienza di lettura che va oltre la semplice risposta a una domanda.

Potrebbe il Blogging Sopravvivere Senza Google?

Se il traffico organico da Google dovesse sparire del tutto, quali opzioni rimarrebbero ai blogger? Una strada possibile è quella della monetizzazione alternativa. Alcuni blogger stanno già sperimentando con nuovi modelli di business, come le newsletter a pagamento, i contenuti sponsorizzati o la creazione di comunità su piattaforme come Patreon.

Questa potrebbe essere una via d’uscita per alcuni, ma non per tutti. Non tutti i blogger hanno una base di lettori disposta a pagare per contenuti esclusivi, e non tutti gli argomenti si prestano a questo tipo di modello. I contenuti di nicchia, però, potrebbero avere una chance di sopravvivenza. Se un blog riesce a diventare una risorsa indispensabile per un gruppo ristretto ma appassionato di lettori, potrebbe riuscire a sopravvivere anche senza Google.

Un altro modello è quello di spostare il focus su piattaforme chiuse, come i gruppi di discussione su Discord o le comunità di Substack. In questo modo, il blogger può continuare a creare contenuti per un pubblico fedele, senza dipendere dal traffico dei motori di ricerca.

Inoltre, alcuni blogger stanno iniziando a collaborare tra loro per creare reti di contenuti che possano offrire un valore aggiunto rispetto a quello che ogni singolo blog potrebbe fare da solo. Queste collaborazioni permettono di condividere risorse, ampliare il pubblico e diversificare i contenuti, rendendo possibile la sopravvivenza in un panorama che si fa sempre più competitivo.

Blogging di Settore: Una Specie in Via di Estinzione?

I blog tecnologici sono tra i più colpiti dal calo del traffico organico. L’industria tecnologica si muove velocemente, e il valore di un contenuto sta nella sua tempestività e nella sua analisi dettagliata. Con le AI che possono riassumere in pochi secondi le ultime novità, il valore di un articolo scritto da un blogger sembra diminuire.

Negli ultimi anni, diversi blog tecnologici hanno chiuso o hanno ridotto drasticamente le loro attività. Ars Technica, ad esempio, ha spostato una buona parte dei suoi contenuti su abbonamento, mentre altri siti hanno puntato su contenuti più visuali, come i video e i podcast. Questo spostamento è una risposta diretta alla necessità di differenziarsi e di trovare nuovi modi per attrarre il pubblico.

entrate blogging

Ma questa transizione non è semplice. Non tutti i blogger sono in grado di passare alla produzione video, e non tutti hanno il tempo o le risorse per creare contenuti di qualità su più piattaforme. Il rischio è che molti blog semplicemente scompaiano, lasciando spazio solo ai più grandi e ai più resistenti.

D’altra parte, esistono opportunità per i blogger di settore che sanno adattarsi. I contenuti di nicchia, che offrono analisi approfondite o prospettive uniche su temi molto specifici, potrebbero ancora trovare il loro pubblico. Inoltre, il blogging di settore potrebbe trarre beneficio dal costruire comunità attorno ai propri temi, favorendo il dialogo e lo scambio di idee con i lettori. Questo tipo di coinvolgimento è qualcosa che le AI difficilmente possono replicare.

L’Intelligenza Artificiale Che Scrive per Altre AI

Un possibile scenario futuro è quello in cui le AI generano contenuti per altre AI. Si può immaginare un mondo in cui un’AI scrive articoli che verranno poi letti da un’altra AI, per riassumere le informazioni per un utente. In questo caso, la creazione di contenuti diventerebbe un processo quasi interamente automatizzato, senza un vero intervento umano.

Questo scenario potrebbe sembrare paradossale, ma non è così lontano dalla realtà. Già oggi molte aziende utilizzano intelligenze artificiali per creare articoli di notizie o report finanziari. Se questo trend dovesse continuare, potremmo trovarci in un mondo in cui il contenuto è generato, distribuito e consumato da macchine, con il minimo coinvolgimento umano.

La domanda, allora, è: dove rimane lo spazio per il contenuto autentico? Le persone continueranno a scrivere articoli, o il blogging diventerà una forma d’arte in via di estinzione, riservata a pochi appassionati?

C’è anche il rischio di un circolo vizioso: se le AI creano contenuti per altre AI, il risultato finale potrebbe essere una rete di informazione autoreferenziale, in cui i contenuti diventano sempre meno originali e sempre più derivativi. Questo impoverimento della qualità dell’informazione potrebbe portare a una perdita di valore per l’intero ecosistema informativo, rendendo ancora più importante il ruolo dei creatori di contenuti umani che possono offrire originalità e prospettiva.

Conclusioni: Una Nuova Era per i Blog?

Il futuro del blogging è incerto, ma non necessariamente senza speranza. Ciò che sembra chiaro è che il modello basato sul traffico organico e sulla pubblicità potrebbe non essere più sostenibile per la maggior parte dei blogger. Le AI stanno cambiando il modo in cui le persone cercano e consumano informazioni, e questo richiede un adattamento da parte di chi crea contenuti.

Una possibile via d’uscita è quella di puntare su contenuti più autentici, più personali, e su una connessione diretta con il pubblico. I blog di nicchia, che riescono a costruire una comunità di lettori affezionati, potrebbero sopravvivere anche senza Google. Allo stesso tempo, i blogger dovranno essere pronti a sperimentare nuovi modelli di monetizzazione e nuovi tipi di contenuti, dalle newsletter ai video.

Il blogging non è morto, ma è in trasformazione. Il futuro sarà di chi saprà adattarsi e trovare nuovi modi per connettersi con i propri lettori, in un mondo sempre più dominato dalle intelligenze artificiali.

Per farlo, sarà necessario ripensare il ruolo del blog: non più solo una fonte di informazioni, ma un luogo di incontro, di approfondimento e di discussione. Sarà fondamentale offrire valore aggiunto che vada oltre la semplice informazione, puntando sulla qualità, sull’autenticità e sulla capacità di creare una vera connessione con il lettore. Solo così il blogging potrà continuare a essere rilevante anche in un futuro dominato dall’AI.

Contrassegnato da una scritta:

Partecipa alla conversazione

2 Comments

Lascia un commento

Cosa ne pensi?