Touch ID

Questa mattina il mio iPhone non si accendeva. Pensavo fosse spacciato. Invece semplicemente il cavo Lightning non funzionava più e la batteria si era scaricata. Quando accadono queste cose vedi come per magia dei 100 € che ti svolazzano intorno alla testa, pronti per prendere il volo.

La verità è che le riparazioni degli iPhone non sono economiche, anzi. La società non cambia il singolo componente, almeno che non sia lo schermo o la batteria. Se si rompe un pulsante o qualcos’altro l’azienda sostituisce l’iPhone con un altro, pagando una quota che arriva a 351,20 € per un iPhone 6s.

Per questo motivo sempre più persone si rivolgono al mercato grigio. Ai riparatori di iPhone on line che sostituiscono il pezzo con uno cinese, in cambio di cifre spesso inferiori ai 100 €. Se non si è benestanti è una scelta obbligatoria ed è Apple con i suoi prezzi a spingere l’utente in quella direzione. A parità di prezzo si sceglierebbe ovviamente il pezzo originale.

Di recente The Guardian ha notato che rivolgendosi al mercato non ufficiale, nella sostituzione del pulsante Home, l’iPhone diventa inutilizzabile. Sullo schermo appare un “Errore 53” che rende il sistema operativo non tanto operativo.

Apple ha ufficialmente dichiarato che la sostituzione del Touch ID con uno non ufficiale rende l’iPhone inutilizzabile di proposito. Il motivo è molto semplice: la sicurezza. La società ha costruito un sistema per evitare che qualcuno crei un Touch ID manomesso per accettare le impronte di terzi e far accedere, così, ai dati del telefono e all’uso di Apple Pay.

Una scelta che appoggio, anche se spero che in futuro la riparazione degli iPhone diventi più economica. La società dovrebbe lucrare sulla vendita dei dispositivi, non sulle riparazioni, sempre se ha veramente a cuore la qualità e l’uso dei suoi dispositivi da parte degli utenti.

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