Google Destinations

Ora che è quasi tempo di pianificare le prossime vacanze, si attiva la ricerca di app e applicazioni da usare per trovare la destinazione ideale. La destinazione economica, con una buona sistemazione, che faccia al nostro caso e soddisfi le nostre esigenze.

Esistono sicuramente centinaia di siti sull’argomento. Google, che ovviamente ha un’ampia conoscenza come motore di ricerca, ha deciso di semplificare la faccenda mediante una nuova funzione: Google Destinations.

Grazie a questa integrazione basterà cercare “Viaggio + nome destinazione” per vedere apparire una serie di risultati, come informazioni sul posto, foto, luoghi da visitare. Inoltre, grazie all’integrazione di Google Flights e Hotel search, appariranno le varie soluzioni per volo e sistemazione.

Google Destinations integra anche una serie di strumenti statistici, come le temperature durante l’anno, i prezzi medi del periodo e i feedback. La funzione dovrebbe arrivare anche in iOS in un prossimo aggiornamento dell’app Google.

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1 Comment

  1. È più di un anno che cerco di portare avanti un progetto per creare una piattaforma dedicata ai viaggiatori, a marzo nel tentativo di trovare aiuto mi sono iscritto a Google Launchpad, il programma di Google per le startup e a Microsoft BizSpark, il progetto è stato accettato con la sola descrizione (inglese+italiano) che posto qua sotto, ma quando ho inviato una mail all’assistenza di Launchpad chiedendo aiuto, (tramite streak) ho potuto verificare che essa è stata aperta più volte, probabilmente in posti diversi e dopo qualche giorno mi hanno risposto che non avevano modo di aiutarmi… Oggi vedo questa notizia e mi chiedo se Google ancora persegua la via del “Don’t be evil”

    https://docs.google.com/document/d/1e8D-6Op5zH8szmO1pC4Ga9fzHoGMzuAlSV2Xr31F1Yk/edit?usp=sharing

    La mia paura è che lo inglobino pian piano, mi spiego:

    In questi giorni mi trovavo a sciare e ho appreso la notizia che [My Tracks] l’app di Google per tracciare il percorsi in modo semplice e intuitivo smetterà di funzionare a partire dal 30 aprile,

    https://support.google.com/gmm/answer/2391538?hl=it

    E’ di 4 giorni fa la notizia che Chis Poole, il fondatore di 4chan, lavorerà per Google, probabilmente con lo scopo di rilanciare i servizi social della società

    http://www.ansa.it/sito/notizie/tecnologia/internet_social/2016/03/08/google-assume-chris-poole-di-4chan_f90bf25b-fa56-4fcc-a2ed-53d6b8717d51.html

    Ieri questa notizia….

    Non mi sento ancora nella posizione di accusare nessuno e stimo moltissimo Mr. Poole per quel che ha creato e per il fatto di fornire pubblicamente la sua mail a chiunque avesse necessità di contattarlo, cosa rara per una persona nella sua posizione

    http://content.time.com/time/arts/article/0,8599,1894028,00.html

    Negli ultimi mesi ho inviato questo progetto a molte volte, a professori universitari, aziende e persone più o meno implicate nel mondo dell’ IT. Dalle visualizzazioni alle mail, le risposte e i colloqui telefonici e non, ho capito che il progetto ha un valore e suscita interesse per chiunque si sia disturbato a leggerlo, ma a prescindere da questo nessuno ti fornirà aiuto se non hai già un tuo team.

    Ho provato a costituire un team, ma la mole di lavoro per tre persone è esagerata e lo sarebbe anche per dieci, dato che difficilmente queste persone potranno dedicare più di qualche ora a settimana al progetto e i fondi non sono miliardari.

    Mi sono rivolto a Google sperando di trovare aiuto, dal momento che loro avrebbero sia i mezzi che l’interesse a portare avanti il progetto, ma andare oltre il livello “centralino” è veramente difficile e solo una persona in una certa posizione di rilevanza potrebbe prendere la decisione di intraprendere una collaborazione.

    Mi chiedo quindi se ci sia un modo per arrivare a qualcuno di importante che abbia la facoltà di decidere se avviare o meno un percorso di sviluppo, indipendentemente da quali sono i protocolli aziendali del caso.

    Spero che non decidano di prendere a piene mani dal progetto e farlo loro perché sarebbe una cosa veramente inquietante da parte di un’azienda che sostiene da sempre di operare per il bene comune e che appunto ha come motto “Don’t be evil”, oltre che tutti i nostri dati…

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