
E se la cura al tumore che ha ucciso Steve Jobs arrivasse proprio grazie a ResearchKit di Apple? Questo è uno degli auspici collegati al sistema di Apple per la raccolta dati sulla salute. Ma i dati raccolti con l’iPhone servono sul serio?
Qualcuno potrebbe avere il dubbio, soprattutto in ambito scientifico, che dati raccolti da strumenti non propriamente medici siano del tutto superflui e imprecisi. Invece una recente pubblicazione su Nature Biotechnology certifica la valenza di ResearchKit.
La pubblicazione è opera del Mount Sinai Hospital che sta effettuando una ricerca sull’asma negli Stati Uniti. L’ospedale ha fatto sapere che l’app è stata scaricata 50.000 volte e, di questi, 7.600 persone erano affetta da asma.
In un arco di 6 mesi sono stati raccolti dati molto significativi, che integravano informazioni come l’area geografica e la qualità dell’aria. Il problema più grande, dicono i ricercatori, è convincere le persone a completare tutte le fasi della ricerca.
Mentre l’80% ha completato il primo sondaggio, solo il 30% ne ha completato un secondo nell’arco di 6 mesi. Il sistema resta molto valido, comunque, considerando i bassi costi per ottenere quelle informazioni.