sicurezza datiCi sono tante persone che si assicurano, giorno dopo giorno, che le applicazioni in entrata nell’App Store siano conformi a tutti i severi canoni di sicurezza, stabilità e usabilità. Possibile che questo sistema così complesso non funzioni?

A quanto pare è così. Lo sviluppatore Storm8, infatti, è stato chiamato in giudizio per aver sottratto informazioni sensibili dagli iPhone in cui era presente una sua applicazione. Storm8 avrebbe raggirato un sistema di protezione per sottrarre volontariamente le informazioni, o almeno è quello che afferma Michael Turner che intende trasformare la causa in un’enorme class action.

Lo sviluppatore afferma che sia stato un errore nel codice a generare l’equivoco, ma secondo l’accusa solo un esperto di sicurezza saprebbe utilizzare una falla di quel genere.

[via Macitynet]

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20 Comments

  1. Questi problemi si eliminano solo con una folta community open source dietro. Apple sembra far di tutto per impedire ciò e spero che quelli di Cupertino si facciano venire una bella idea prima che Android abbia il suo AppStore.

  2. Brutta notizia. Mentre sono concettualmente d’accordo sul jailbreaking l’ho finora evitato per timore di qualche programmatore senza scrupoli. Ed ecco che la prima volta che sento parlare di un furto di dati si tratta di una applicazione regolarmente venduta nell’App Store. Da notare che sebbene il problema sia noto fin da Agosto le apps di Storm8 sono ancora disponibili nell’App Store. Che ironia.

  3. @Francesco:
    L’obiettivo primario di Apple è guadagnare sempre di più e per questo motivo non può permettersi la qualità dell’open source (soprattutto per quanto riguarda la sicurezza). A Apple non frega nulla se la maggioranza delle applicazioni sull’AppStore hanno una qualità infima. Apple ci guadagna con le iscrizioni per developer, ci guadagna con quel 30%, ci guadagna dicendo che nel suo AppStore c’è un’applicazione per tutto. Evviva Apple, ma navigando tra le app ci si sente come un gabbiano in una discarica: ci sarà davvero una soluzione per tutto e qualche perla si trova, ma tutto il resto è robaccia in putrefazione.

    Quando Apple comincia a ricevere questa quantità di applicazioni da controllare il modello di controllo centralizzato fallisce sonoramente. Forse non si aspettavano questa mole di invii, ma non è una giustificazione. Vanno tanto sbandierando la sicurezza del loro AppStore e il fatto che se si fa un jailbreak si è nelle mani dell’uomo nero, e poi è proprio nel loro canale che si trovano le magagne? Ironico davvero, molto serio e professionale. Su Cydia, però, ci sono applicazioni open che proprio per loro natura non avranno sorpresine del genere.

    Un AppStore interamente open è impensabile. Bello ma utopico perché troppo onesto. La possibilità, però, di avere affianco allo store ufficiale anche uno store per applicazioni open è una soluzione più che praticabile. Apple deve tenere in conto che Android richiamerà una marea di sviluppatori del mondo open e che questo significherà anche applicazioni di ottima qualità e sicure come non mai.

  4. @inciampando Che intendi per Appstore “Open”? Per come è concepito dovresti “resettarlo” tutto per renderlo open. Cmq io sono pro tutto quello che potrebbe innalzare sensibilmente la qualità (scarsa) della app.
    Per Apple l’obbiettivo primario sembra essere sempre lo sconfiggere la pirateria, per ora, si note dagli ultimi cambi di politiche tipo l’in-app purchase per le app gratis. Di storm8 se ne parlava non per questo motivo, ma perchè falsificava le recenzioni per avere + visibilità. Caso strano cmq…

  5. Che ironia!!! Apple che si preoccupa tanto della sicurezza e nn integra cydia… ed ora la falla più grande è su app store proprio!!! è ridicolo che apple nn riesca ad approvarea cydia in quanto fornisce cmq programmi molto utili che apple nn accetta sul suo appstore!!
    mah! ci resta bene stavolta..;)

  6. Sull’immagine del “gabbiano su una discarica” sono pienamente d’accordo… Appena si offre un servizio puntualmente si manifesta il suo corrispondente disservizio, ovvero miriadi di app inutili o anche spyware come in questo caso. Ma non credo che il JB sia la soluzione, ma penso che qualcosa in questo senso andrebbe cambiato.
    Se di colpo cancellassero tutte le app dall’appstore per lasciare solo quelle con una certa media voti io non piangerei, questa è ovviamente un’esagerazione poichè sarebbe ingiusto verso gli sviluppatori.
    Quello che si potrebbe fare è creare un controllo qualità SERIO e ACCURATO applicare dei marchi che le differenzino (tipo gold, silver e bronze per spararne una) e aumentare la percentuare di ricavo per lo sviluppatore di conseguenza.
    E soprattutto le applicazioni a pagamento dovrebbero essere gratis di base, con funzioni di prova o limitate, per poi acquistare i contenuti con l’in-app purchase.
    Inoltre penso che Apple stessa dovrebbe sviluppare qualcosa in più per il suo amato dispositivo (iWork mobile, iChat, ecc…) basta telecomandi.
    Non penso che Apple falirebbe per questo.

    P.S.: Quando ho comprato l’iPhone io personalmente non volevo una console di gioco portatile, non so voi…

  7. L’iPhone *è* castrato. Il jailbreak (suppongo tu intenda questo con “sblocco” visto che di per sé, lo sblocco, non c’entra nulla) viene utilizzato principalmente per togliere tutti i limiti imposti e non necessariamente per scaricare i giochini.

    La “filosofia” Apple non era presente neppure nel primo firmware. Se Jobs appendesse il Jolly Roger alla parete durante un’intervista, al posto delle ossa incrociate ci sarebbe il simbolo del dollaro.
    Ora come ora, i “think different” sono quelli che spingono per l’open.

    Un controllo serio e accurato delle applicazioni non lo puoi fare. O dai lo stipendio ad una marea di gente che controlla non solo il funzionamento, ma anche il codice sotto, o allunghi a dismisura i tempi di ammissione.

  8. Aggiungo a quello che dice Francesco che, a mio parere, l’Appstore, un’ottima idea, ma non è un cosa “alla Apple” è stato creato esclusivamente per i facili guadagni prevedibili che poi ha effettivamente dato! l’idea del vero Apple iPhone con la cosiddetta “filosofia” Apple che piace agli innamorati di questo marchio (tra cui io) è morto con la 2.0, dove hanno ceduto alla tentazione di fare scelte esclusivamente commerciali, proseguita poi con l’integrazione degli MMS, ecc..!
    Quando si cominciò a parlare di Appstore mi immaginavo applicazioni ben diverse, qualche giochino senza dubbio, ma soprattutto, come dice Francesco, un iWork mobile, un iChat anche i vari remote di Apple sono belle applicazioni, di certo non mi aspettavo i vari iFart e compagnia bella…
    In parole povere Apple ha creato un qualcosa che non può controllare e sta diventando pian piano un gran bel “troiaio” a causa delle sue politiche. Ormai, almeno in italia, chi ha un’iphone è il classico tamarretto di 16anni che appena comprato senza neanche scartarlo lo sblocca a occhi chiusi per scaricare illegalmente i giochi e poi si giustifica dicendo che è castrato perchè non ha il bluetooth. Di certo questo non è l’Apple iPhone.

  9. L’impossibilità di avere tutto il software che voglio senza che Apple me lo impedisca dicendo che “replica una funzione” quando questo non è vero, l’impossibilità di personalizzare in maniera profonda il dispositivo (che non è solo cambiare le iconcine), l’impossibilità di gestire l’hardware come meglio credo e questo comprende il bluetooth ma anche tethering e multitasking. Perché se usare un multitasking vero (push *non è* multitasking) comporta danni così ingenti, saranno gli stessi utenti ad abbandonarlo.

    Perché la castrazione dell’iPhone, in sostanza, è proprio questa: Apple ti dice cosa vuoi e cosa non vuoi. Non vuoi un altro browser, magari entri in confusione e hai una crisi esistenziale; non vuoi avere più applicazioni funzionanti, andrebbe tutto a scatti; il problema è che l’iPhone lo paghi tu, ma è Apple a dirti come puoi usarlo.

  10. Che Jobs debba regalare i suoi prodotti e lavorare per gloria non so dove tu l’abbia letto, io ho detto tutt’altro.

  11. No, non è un’accusa alla volontà di guadagnare ma un indice puntato contro il cambiamento avvenuto nella Apple da quando imbarca soldi a palate. Ogni azienda lavora per guadagnare, non ne esistono che fanno beneficienza, ma c’è differenza tra il fare un ottimo lavoro e quindi guadagnare soldi e il fare un ottimo lavoro per guadagnare soldi. Sfumatura piccola ma significativa.

  12. Si con sblocco intendo JB. Perchè secondo te l’iPhone è castrato? Quali sarebbero i limiti imposti?

  13. Francesco, non è fare cattiva informazione. Avere il multitasking per 5 applicazioni e non averlo per le altre 300 è ancora peggio che non averlo per nessuna di esse visto che le applicazioni di Apple sono proprio la prova che un multitasking vero potrebbe funzionare.

    P.S.
    Come per il tethering, Apple sta usando un po’ troppo spesso la scusa “ma non è colpa nostra”.

  14. @inciampando Quindi secondo te Steve Jobs, quindi la Apple, dovrebbe regalare i suoi prodotti e lavorare solo per gloria?
    Vorrei sapere come è nata tutta questa storia dell’iPhone castrato, se Motorola fa un telefono senza Bluetooth aperto e senza multitasking non frega nulla a nessuno, se lo fa Apple tutti comprano il suo telefono per poi lamentarsi. Apple ha *scelto* di fare un telefono secondo la sua politica, chiamatela “think different” o come volete, se non vi piace quel telefono non compratelo. L’Appstore è stato malgestito, ma questo è un’altro discorso che ho affrontato prima. L’iPhone per me è sempre andato bene così com’è.
    Nell’Appstore, se vogliono continuare così con questa politica, serve che applichino più rigore nel controllo, altrimenti lo devono riprogettano completamente.
    Dubito che cambi qualcosa cmq.

  15. “Se Jobs appendesse il Jolly Roger alla parete durante un’intervista, al posto delle ossa incrociate ci sarebbe il simbolo del dollaro”. Sembrava tanto un accusa alla volontà di far guadagnare soldi all Apple.

  16. La Apple secondo me è una delle poche che lavora bene *quindi* guadagna soldi. L’iPhone è stato pensato come un telefono, un ipod e un dispositivo per andare su internet e mi pare rispetti ancora questo target.
    P.S.:il tethering penso sia colpa degli operatori se è ristretto.

  17. Ci tengo a sottolineare che il multitasking non è esteso alle applicazioni di terze parti ma per quelle native è ovviamente previsto. Non facciamo cattiva informazione.

  18. Questione di gusti e necessità. Io mi trovo benissimo con il mio iPhone e la mia decina di apps istallate.
    Per il tethering è un po’ colpa di entrabe le parti…

  19. “Per il tethering è un po’ colpa di entrabe le parti…”

    No. L’Apple vende l’hardware ed il software, ma per i servizi di rete responsabili sono unicamente gli operatori.

  20. La colpa di Apple sta nell’averlo fornito solo con la 3.0. per il resto ha ragione Quinto mondo.

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